C’è l’accordo per l'assunzione di 66.970 insegnanti e Ata ma il segretario Unicobas Scuola Lombardia non è affatto contento anzi…
Data: Giovedì, 14 luglio 2011 ore 01:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


C’è l’accordo per l'assunzione di 66.970 tra insegnanti e personale non docente (30.482 docenti e 36.488 amministrativi) ma il segretario Unicobas Scuola Lombardia non è affatto contento anzi…
Credo che questi numeri non siano sufficienti a risolvere il problema del precariato. Se analizziamo il numero dei pensionamenti del personale della scuola nell’anno 2011 e il numero delle cattedre e dei posti disponibili scopriremo che non è cambiato sostanzialmente nulla. Chi entra con il contratto a tempo indeterminato nella scuola pubblica pagherà con i propri contributi la pensione ai colleghi.
Sarò probabilmente l’unica voce fuori dal coro che oggi  ribadisce la tragedia che si sta perpetrando nel mondo dell’istruzione pubblica.

I numeri sopra citati che sembrano notevoli in realtà se li dividiamo per materne, elementari, medie e superiori e per le venti regioni e le 110 province presenti sul territorio italiano, il conto è presto fatto. Pochi docenti e pochi Ata vedranno finalmente “la luce”, il fatidico passaggio di ruolo.

Il segretario della Flcgil Domenico Pantaleo è contento, ribadisce che questo accordo è un passo importante, con lui anche gli altri segretari Uil, Cisl , Snals, sprizzano felicità da tutti i pori e aggiungerei da tutti “i poli” politici, tranne Di Pietro e Vendola!

Ma come la mettiamo con tutti coloro che stanno aspettando l’istituzione dei TFA? Per chi non lo sapesse è il nuovo sistema abilitante (tirocini formativi attivi) concesso ad una sola parte dei laureati ma non ancora attivati e probabilmente bisognerà aspettare due anni. In questo momento sono esclusi tutti i docenti diplomati che sono presenti nelle graduatorie di terza fascia, parliamo dei docenti tecnico pratici, dei docenti ex trattamento testi, dei docenti con il diploma magistrale. Questi 40.000 insegnanti sono considerati da questo governo e dal ministro Gelmini docenti di serie B. Servono soltanto a tappare i problemi che il MIUR non riesce a risolvere, parliamo degli spezzoni di cattedre, di supplenze brevi o a medio termine ed in pochi casi supplenze fino al 30 giugno, si perché a luglio ed agosto dovranno andare in letargo con intere famiglie. Senza stipendio per due mesi e forse più.

Altro gravissimo problema è quello delle classi atipiche; la famosa C.M. n. 21 del 14 marzo 2011 purtroppo consente agli Uffici Scolastici Provinciali e trasversalmente ai dirigenti scolastici di “interpretare” in funzione dei “tagli e tagli” di nominare docenti che non hanno titolo ad insegnare quella data materia oppure succede un altro fatto paradossale, se in un istituto tecnico ci sono due cattedre vacanti di geografia di colpo e senza nessun ripensamento, queste cattedre vengono assegnate ai docenti soprannumerari della classe di concorso A060. Come dire, chi se ne frega dei precari salviamo quelli di ruolo! Non me ne vogliano i colleghi della A060 perché anche loro hanno il diritto di insegnare ma come ho già ribadito al telefono, il problema si deve risolvere alla fonte.

Bisogna definire velocemente le classi di concorso per evitare che si creino anche per l’anno scolastico 2012/2013 ulteriori drammatici tagli. La disfunzione, gli errori di valutazione politica, le litigate nelle commissioni di Camera e Senato, il rallentamento burocratico del Miur, una riforma “Tremonti-Gelmini” voluta a tutti i costi da Berlusconi e varata velocemente con grandi buchi “giuridici”, di fatto vuota nei suoi principali pilastri organizzativi come le nuove classi di concorso: cosa, dove e a chi insegnare rimangono tutt’oggi i dubbi giuridici più pericolosi che continuano a pesare sulle spalle del personale della scuola.

Oggi parlavo al telefono con un docente di Roma che mi chiedeva informazioni sulla “class action” a favore degli ITP (insegnanti tecnico pratici) e l‘ho rassicurato che c‘è tempo fino al 31 luglio per presentare la richiesta di partecipazione al ricorso; mi spiegava la sua “via crucis…” quest’anno ha accettato l’incarico annuale come assistente tecnico (personale non docente), ma è inserito nella terza fascia come docente di laboratorio, è laureato e potrebbe insegnare altre cinque materie non laboratoriali ma proprio per la mancanza dei corsi abilitanti (TFA) si trova in una situazione paradossale. Ha una famiglia, ha dei figli, per evitare di rimanere senza lavoro ha scelto di guadagnare 1000 euro perdendone 250 al mese. Non è un caso isolato, ci sono tanti colleghi in tutta Italia che per paura di rimanere senza lavoro scelgono una categoria inferiore, pur avendo il titolo per insegnare. E’ uno schifo! E’ vergognoso!
Saranno sicuramente contenti i ministri Tremonti e Mariastella Gelmini, quest‘ultima continua a ribadire che “La scuola non può essere uno stipendificio”.
Appunto sono d’accordo con lei, incominciamo proprio dal suo stipendio che è tantissimo…
Signor(a) Ministro attivi in tempi brevi i TFA, è un consiglio, faccia presto perché la guerra tra “poveri” è già iniziata e credo che durerà per molto tempo compresi i ricorsi… contro il MIUR!


Paolo Latella
Segretario UNIcobas Scuola Lombardia
paolo.latella@alice.it






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