Bocciature quasi azzerate ma anche i superbravi sono in calo
Data: Mercoledì, 13 luglio 2011 ore 08:26:16 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Pochissimi bocciati, ancora meno le eccellenze. La maturità promuove gli studenti delle superiori milanesi: stando ai primi risultati, a scrutini non ancora terminati in tutti gli istituti, sono davvero poche le commissioni che hanno dovuto barrare la casella “esito negativo” accanto al nome dei ragazzi di quinta che hanno sostenuto l’esame di Stato. Allo stesso tempo, però, i cento e lode risultano quasi dimezzati. In un appiattimento che sembra penalizzare i più studiosi.     
Nei licei classici la percentuale di bocciature dopo scritti e orali è pari a zero, ma chi ha avuto il massimo dei voti con menzione di merito è solo uno per ogni istituto. Al Parini, su cento studenti già scrutinati si contano solo una lode e 10 cento, in un’intera classe nessuno è riuscito a strappare più di 85, e in molti si sono dovuti accontentare di un voto compreso fra il 60 e il 70. Anche al Berchet, fra i cartelloni con i voti di 120 studenti spunta isolato un solo cento e lode (l’anno scorso ne avevano assegnati) e dieci sono i cento. Il copione si ripete identico al Beccaria e al Carducci. Ancora più severi al Manzoni di via Orazio, dove oltre a una sola lode solo in 3 hanno concluso l’anno con un voto pieno.

«Uscire dal liceo con il massimo da qualche anno è davvero difficile, i criteri sono molto stretti e da settembre sarà ancora peggio — spiega il preside, Luigi Barbarino — la ragione è strettamente economica: il ministero non ha i soldi per pagare nemmeno quei 600 euro di premio, già quasi dimezzati per i tagli: fino a qualche anno fa erano quasi mille».

Negli scientifici la stretta sui voti alti è ancora più evidente. Complice la prova di matematica, più difficile del previsto, che ha messo in difficoltà non pochi liceali. Al Vittorini nemmeno l’ombra di una lode: fermati due studenti su 150, e cinque cento in tutto. «Ci sono stati molti voti bassi nella seconda prova — spiega il dirigente scolastico, Giorgio Castellari — solo fra gli studenti dello sperimentale ci sono stati risultati più alti: la prova era più abbordabile». Al Vittorio Veneto un solo bocciato su 179 studenti di quinta, nemmeno mezza lode e quattro cento. Nel 2010 erano stati una decina, a cui vanno aggiunti tre con lode. «Ci sono state commissioni che hanno aiutato chi raggiungeva a stento il 60 — commenta il preside, Michele D’Elia — Il compito di matematica è stato parecchio difficile e un po’ a penalizzato. Ma ben venga: si devono abituare alle difficoltà».

Nei tecnici e nei professionali, la musica non cambia. Nessuna lode al Feltrinelli, su 120 studenti di quinta, e due bocciati: «Non abbiamo avuto risultati molto brillanti», ammette la preside, Annamaria Indinimeo. Tutti promossi invece al tecnico Moreschi, dove l’anno scorso i bocciati erano stati diversi. Ma di lodi, zero. «Il livello non è alto per nulla ma le bocciature in generale mi sembrano una manciata — conferma la preside del turistico Bertarelli, Giuditta Pieti — la vera stangata l’hanno ricevuta quelli dei serali: da noi la metà non era stata nemmeno ammessa agli scritti».  (di ilaria carra e tiziana de giorgio da http://milano.repubblica.it)

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