Assalto alle cattedre di Roma. In arrivo oltre 6mila precari in prevalenza dal Sud
Data: Lunedì, 11 luglio 2011 ore 07:43:01 CEST
Argomento: Rassegna stampa


I precari della scuola prendono d’assalto la Capitale: in oltre cinquemila hanno chiesto il trasferimento nelle graduatorie di Roma e provincia. E tremano i supplenti storici: centinaia di loro saranno sorpassati dai nuovi arrivati che hanno il diritto di far valere il loro punteggio. Ci sarà chi dovrà dire addio alla supplenza. Nelle graduatorie del Lazio stanno per piombare oltre seimila insegnanti da ogni parte d’Italia, con una forte prevalenza del Sud.              
 Solo a Roma gli elenchi dei prof cresceranno del 30% e saranno rivoluzionati. È il frutto di un pasticcio che va avanti dal 2009, quando il ministero aveva detto sì agli spostamenti dei docenti ma imponendo a chi cambiava città di mettersi in coda alle graduatorie. Dopo decine di ricorsi la Consulta ha bocciato questo sistema. E quest’anno Viale Trastevere ha dovuto garantire la possibilità agli insegnanti di cambiare sede conservando il loro punteggio.

Per mesi la Lega ha gridato alla possibile invasione del Nord. I dati ora dicono che i docenti hanno scelto in massa Roma. Un decimo della scuola italiana è concentrato nel Lazio: i precari si sono fatti i conti e la valigia. L’istruzione ha perso in tre anni 87.000 posti fra Ata e insegnanti, soprattutto al Sud. L’aggiornamento delle graduatorie e la fame di lavoro hanno spinto molti verso le città più grandi, dove restano più alte le opportunità di supplenze e assunzioni. La guerra fra poveri è cominciata. Chi si sposta dovrà restare per tre anni nella sede di approdo. Chi sarà assunto dovrà rimanerci almeno per cinque anni. Una serie di deterrenti voluti dalla Lega per «arginare l’invasione dei meridionali». Che, però, è stata frenata solo in parte perché gli spostamenti di quest’anno rappresentano l’ultima opportunità per aspirare al posto fisso.

A breve il governo dovrebbe varare il decreto per un piano triennale da 65mila assunzioni che copriranno i posti vacanti. Dal 2012 l’organico sarà congelato. O si entra con il piano o si rischia di aspettare per anni. Per evitare la rivolta, una parte delle assunzioni sarà fatta secondo le graduatorie del 2010, a salvaguardia di chi sarà scavalcato dopo i trasferimenti. Secondo i numeri elaborati dagli uffici scolastici regionali hanno chiesto di essere trasferiti circa 30mila docenti. In 4.300 vogliono andare in Lombardia. Molti vengono dal Sud ma ci sono anche spostamenti interni di provincia. A Milano i trasferiti da altre graduatorie saranno 1.500 circa. In Emilia Romagna sono oltre 2mila. In Toscana quasi tremila (solo a Firenze più di 800). Ma Roma, da sola, supera l’intera Lombardia con le sue 5.500 richieste.

«Ad aver fatto domanda - spiega Rosetta Mazziotta, segretaria della Cisl Scuola di Roma- sono soprattutto supplenti di Caserta, Napoli, Salerno, Avellino, Frosinone». Ad essere state prese d’assalto sono state «le graduatorie della scuola dell’infanzia e della primaria con oltre 2.600 richieste». Le graduatorie sono nate come bacino per assumere insegnanti insieme ai concorsi che, però, non si bandiscono da anni. Negli anni sono cresciute a dismisura inglobando tutti gli aspiranti prof e sono sempre state al centro di ricorsi e contestazioni. Ormai contano oltre 240mila iscritti, due su tre vengono dal Sud, l’83% sono donne. Il mensile Tuttoscuola ha calcolato che per esaurirle ci vorranno dai 10 ai 30 anni a seconda del grado di scuola.
      (di Alessandra Migliozzi da http://www.ilmessaggero.it)

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