Il potere crea nemici contro cui scagliare l’opinione pubblica. L’ultimo nemico invento sono i precari della scuola.
Data: Domenica, 10 luglio 2011 ore 17:53:45 CEST
Argomento: Redazione


Ogni fase storica della società, dal XVIII secolo ad oggi ha dovuto “CREARE” un nemico contro cui scagliarsi, un nemico da sconfiggere e la propaganda e  i media non ci hanno pensato due volte per dare origine nell’immaginario della gente, per spaventare la gente e per costringerla a non pensare liberamente, democraticamente, a realizzare “UN NEMICO”, che poi sia vero o no, questo è secondario, quello che conta è distrarre la gente.
Una volta era la Russia, i comunisti, e ancor di più il partito bolscevico, fortemente temuto dagli americani, per la capacità di coinvolgimento delle masse, quelle più povere e ignoranti, il cosiddetto “branco confuso”, capace grazie al partito di organizzarsi, coalizzarsi, . . .  “capace di pensare”, di non distrarsi per futili motivi!
Poi passò di moda il nemico prediletto, la Russia e i comunisti, e si dovette trovare un nuovo nemico, che prendeva il nome di Saddam Hussein, che stranamente aveva rapporti commerciali con gli Stati Uniti, e che poi all’improvviso dopo aver invaso il Kuwait divenne acerrimo nemico di Bush. Ma anche questa volta la propaganda costruì “un mostro” agli occhi della popolazione statunitense, impaurendola e non facendola pensare, facendo diventare agli occhi degli americani “una creatura della fantasia”, l’uomo che fino a pochi giorni prima non vestiva affatto i panni del nemico né di Bush, né degli americani.
Ma arriviamo al dunque, i precari della scuola! Il nuovo nemico da sconfiggere, arriva la carica dei circa 200mila uomini e donne che non si arrendono, organizzati in associazioni, comitati, gruppi; laureati e diplomati, specializzati, che sanno di raccogliere una sfida importante, quella di sfidare chi non vuole più la democrazia in questo paese, chi cerca attraverso manovre e propaganda di impaurirli, di non farli pensare, di sottometterli.
Chiedetevi se per giorni fossero fatti degli spot pubblicitari, per una scuola pubblica d’eccellenza, per una scuola senza precari, per una scuola/risorsa anziché per una scuola/spreco, ecc. , quali ricadute avrebbe tale propaganda sul modo di pensare degli italiani? Senz’altro positivo, non fuorviante.   
E invece arriva puntuale da circa tre anni la migliore propaganda: la peggiore Italia, il cancro dell’Italia, i fannulloni della scuola, uno spreco, ecc. e quel che è peggio manifestata attraverso Ministri della Repubblica, giornali e televisioni, opinione pubblica, che stanno cambiando il modo di pensare degli italiani verso la scuola pubblica, e verso la democrazia del bel Paese, mettendo a rischio l’Italia della cultura e della ricerca, l’Italia dei cervelli, che lavora e crea il futuro per le nuove generazioni, in Italia e all’Estero.
Chi governa lo sa bene cosa rischia se questo progetto non va in porto. La classe dominante, l’èlite di governo, servendosi della propaganda, teme e cerca di isolare le opinioni importanti dei cervelli, delle menti pensanti, in maniera da far sentire “pazzo” colui che pensa diversamente dal “branco confuso” e farlo rintanare sempre più nei suoi pensieri, tanto mica sa cosa pensano gli altri della stessa questione, mica la televisione fa questo errore, mica rende pubbliche certe opinioni.
Così è stato almeno fino all’avvento di internet, facebook, ecc., i social network che hanno cambiato e rivoluzionato il modo di comunicare e che rappresentano la vera minaccia per “la propaganda assassina”, quella senza scrupoli che difende gli interessi di chi comanda il mondo, le società multinazionali, finanziate con soldi pubblici, e i grandi gruppi industriali.
Chi sarà il prossimo nemico, il mezzogiorno, gli immigranti? Spero non la democrazia, ma certo non la cultura.


Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it






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