Magistrato Gratteri, riforma scuola per battere 'Ndrangheta
Data: Domenica, 10 luglio 2011 ore 08:18:56 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il procuratore aggiunto
di Reggio Calabria Nicola
Gratteri ha conquistato la platea di ''Torre Nervi'', a Reggio
Calabria, stracolma ed attenta in occasione della seconda serata del
Contest reggino ''Tabularasa 2011 - Lo
Scandalo''. Punzecchiato dai moderatori Giusva Branca e
Raffaele Mortelliti, realizzatori della rassegna e direttori di
Strill.it, Gratteri ha raccolto il filo rosso teso nella prima serata
di Tabularasa da parte del procuratore Giuseppe Pignatone in
riferimento alla pervasivita' della 'ndrangheta sul territorio della
Provincia di
Reggio.
Il magistrato ha acceso diversi semafori, soprattutto rossi: il
ruolo della scuola, della famiglia e dei giornalisti, l'indotto
economico della 'ndrangheta , la necessita' di modifiche a livello
legislativo, i bisogni della magistratura antimafia. ''Alcuni - ha
detto Gratteri - mi definiscono pessimista. In verita' e' soltanto
realismo, il piacere di dire quello che si pensa dopo 53 anni di vita
di cui venticinque passati in magistratura. Posso affermare con
convinzione che la criminalita' organizzata in Italia non verra'
estirpata fino a quando non saranno modificati codice penale, codice di
procedura penale, struttura del sistema penitenziario e scuola.
Altrimenti abbaiamo alla luna''. Gratteri ha puntato dritto al taglio
degli sprechi in magistratura per abbattere tempi e costi: ''Non e'
accettabile - ha sostenuto - che la procura di Palermo abbia un
sovraorganico di magistrati pari al 25%, mentre in altre procure, a
causa di carenze, ogni magistrato debba lavorare ad un numero di
processi straordinario; non e' possibile che il Piemonte presenti 17
tribunali, quando dieci potrebbero agevolmente chiudere e far
risparmiare su presidenti, procuratori della Repubblica, autisti ed
auto blindate. A Reggio e Messina, i tribunali di sorveglianza,
sovradimensionati, potrebbero essere facilmente accorpati ai rispettivi
di Catanzaro e Catania. I settori da razionalizzare sono molteplici;
serve un'iniezione massiccia di informatizzazione processuale: sono
intollerabili, ormai, sprechi di tempo e di denaro per la consegna di
notifiche processuali. Il dialogo giuridico deve avvenire eminentemente
per via telematica''. Ma per sconfiggere la 'ndrangheta, secondo
Gratteri, non basta soltanto una magistratura efficiente: ''Tuttoggi la
criminalita' organizzata calabrese e' la piu' forte semplicemente
perche' piu' ricca. Per sdradicare sociologicamente il fenomeno - ha
sostenuto - e' innanzitutto necessario un sistema scolastico riformato
il quale, accanto agli insegnamenti tradizionali, faccia comprendere
Internet, crei cinema, teatri e punti di dibattito; costruisca figure
d'insegnanti che adempiano con devozione al loro ruolo di veicolo
culturale. Questo e' possibile se la cultura preesista dentro il nucleo
familiare, base della tutela sociale. Tuttavia, i genitori odierni sono
troppo ansiosi, egoisti, pensano ad addobbare i figli come carretti
siciliani e nel mentre confondono la sana cultura dalla semplice
informazione''. Analizzando da quali condotte illecite derivino
maggiormente gli introiti della 'ndrangheta e quali conseguenze
scaturiscano da cio', Gratteri non ha conservato nella propria faretra
dardi infuocati scagliati, invece, contro la politica 'oligarchica'
italiana: ''A Reggio Calabria buona parte dell'indotto dell'economia
commerciale proviene dal traffico di cocaina. I negozi galleggiano
tramite questo canale finanziario illecito. Basti pensare a situazioni
ingiustificabili come Suv in ogni angolo di strada ed altissimi tenori
di vita, episodi che stridono con la reale poverta' della citta'. In
questa situazione - ha continuato - anche l'economia pulita sara'
costretta a recedere, pena la crisi commerciale. Se essa reagira',
sacrificandosi, dipendera' soprattutto dall'aiuto che forniranno gli
organizzatori della vita statale. Non mi riferisco a senatori o
deputati, piuttosto a quella ventina di persone che ha composto il
Parlamento abolendo la preferenza individuale per 60 milioni di
italiani. Quelle istituzioni non sono lo specchio della Nazione''.
Infine, Gratteri si e' soffermato sui risultati raggiunti e sui
pericoli che potrebbero sorgere da un punto di vista legislativo. ''La
sedicesima legislatura - ha asserito - a differenza dell'inefficace e
precedente Governo Prodi, ha centrato diversi obiettivi: abolizione del
patteggiamento in appello, confisca dei beni ai parenti del mafioso
deceduto, assoluta rigidita' del 41 Bis. Attualmente, pero', sono in
corso modifiche normative fortemente dannose: mi riferisco, ad esempio,
alla ipotetica decisione di non dipendenza della polizia giudiziaria
dal pubblico ministero. Se tale modifica passasse, si attribuirebbe
alla prima totale discrezionalita' di decisione se un atto possa essere
rilevante penalmente o meno, distorcendo cosi' l'intera architettura
giudiziaria''. La serata e' proseguita con lo spettacolo di teatro
civile realizzato dal giornalista e scrittore Daniele Biacchessi il
quale ha immerso gli spettatori dentro le storie piu' interessanti dei
misteri d'Italia, dall'assassinio Ambrosoli alla strage di Via dei
Georgofili. Tabularasa - Lo Scandalo, dopo il riposo finesettimanale,
si spostera' al Circolo del tennis Polimeni dove sara' ospite, il 12
luglio, il direttore de L'Europeo Daniele Protti che raccontera' la
nostra Nazione attraverso ''l'evoluzione del costume''. (da
http://www.ansa.it/)
redazione@aetnanet.org
|
|