Perenne attualità dei classici.
Data: Sabato, 09 luglio 2011 ore 14:33:45 CEST
Argomento: Redazione


Bisogna, bisogna andar via per qualche tempo dall’Italia, e non ritornarci se non in condizioni di non aver più bisogno di nessuno, cioè da padroni. Qui è un dilaniarsi continuo, in pubblico e in privato, perché nessuno arrivi a conseguire qualcosa a cui tutti spudoratamente aspirano. La politica entra da per tutto. La diffamazione, la calunnia, l’intrigo sono le armi di cui tutti si servono. La vita in Italia s’è fatta irrespirabile. Fuori! fuori! Lontano! Lontano!
Così scriveva amaramente Pirandello nel lontano 8 luglio del 1928!
La lettera del drammaturgo agrigentino, indirizzata a Marta Abba, mutatis mutandis,  è di una attualità sconcertante!  . E’ la  lamentosa storia  metafisica di questo nostro intrigante belpaese,  consustanzialmente  vocato da sempre alla faziosità e litigiosità partitica, e da sempre dilaniato dalle lotte per il potere; storia di una perenne polarità aspra e cruenta tra patrizi e plebei, guelfi e ghibellini, laici e cattolici. fascisti e antifascisti, monarchici e repubblicani, giustizialisti e garantisti. E  così, all’infinito! Tutti intesi a conseguire  per il tramite della politica  i  loro propri personali interessi   a ogni costo,  servendosi della diffamazione della calunnia e dell’intrigo, con spudorato dispregio  di qualsivoglia  forma di legalità.
 La lettera di cui sopra ha bisogno di qualche aggiornamento? A me pare di no!  Nella vita politica italiana ora, come allora, si respirano i miasmi paludosi di sempre: tutto è cambiato perché restasse  tutto come da sempre è stato!

Nuccio Palumbo
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