Analfabetismo di solo andata
Data: Sabato, 09 luglio 2011 ore 07:41:25 CEST Argomento: Redazione
Una volta si
diceva analfabetismo di ritorno, in altre parole con questo termine
si indica l'analfabetismo di chi, pur avendo imparato a scrivere
e leggere in età scolare, successivamente perde nuovamente questa
capacità.
Ieri nella trasmissione televisiva Superquark, su RAI uno, il
prof Tullio De Mauro, ex ministro della pubblica istruzione,
asseriva sul fatto che il 5% degli italiani tra i 14 e i 65
anni non sa distinguere una lettera da un’altra o una cifra dall’altra,
che il 38% lo sa fare, ma riesce solo a leggere con
difficoltà una scritta e a decifrare qualche cifra, che il 33%
supera questa condizione ma risulta oltre la portata delle loro
capacità di lettura e scrittura sia un testo scritto che riguardi
fatti collettivi che un grafico con qualche percentuale.
Secondo specialisti internazionali, soltanto il 20 per cento della
popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi
indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi
in una società contemporanea.
Questi dati dovrebbero far riflettere chi ha la responsabilità
dell’istruzione nel nostro Paese, poiché la ormai consolidata strategia
di tagli indiscriminati nelle scuole di ogni ordine e grado, non
fa che aggravare una situazione già degradata in partenza.
Gestire classi di oltre 30 alunni in aule, che per la normativa sulla
sicurezza ne potrebbero contenere poco più della metà, penalizza sia la
didattica sia la progressione dì apprendimento di ogni singolo
studente.
Il rischio, continuando su questa strada, è quello di dover
coniare un nuovo termine “ analfabetismo di sola andata”, ovvero il
mancato raggiungimento dei più elementari obiettivi didattici del saper
scrivere e leggere correttamente la nostra impareggiabile lingua
italiana.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it
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