Scuole, situazione esplosiva. I dipendenti dell’Apt: “Non possiamo assicurare il normale inizio delle lezioni”
Data: Venerdì, 08 luglio 2011 ore 00:45:00 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Quella appena cominciata si preannuncia, per la scuola, un’estate davvero incandescente. Grandi nubi, infatti, si addensano all’orizzonte che rischiano, addirittura, di pregiudicare il normale avvio dell’anno scolastico.
A denunciarlo, con una lettera indirizzata al dirigente Ambito territoriale per la provincia di Crotone, al direttore generale dell’Usr per la Calabria, ai ministri dell’Istruzione, Università e Ricerca e P.A. e l’Innovazione, i dipendenti dell’Atp crotonese. I firmatari, infatti, evidenziano che non si «potrà più garantire per l’immediato futuro il regolare avvio dell’anno scolastico 2011/2012 ed il completamento delle procedure relative al trattamento di fine rapporto al personale cessando».         
  I dipendenti dell’Atp scrivono che si vedono «costretti ad esternare le gravi difficoltà in cui quotidianamente e già da anni operano». In particolare, lamentano «la grave carenza di personale amministrativo (a causa delle numerose cessazioni, dei trasferimenti e delle utilizzazioni in regioni e province diverse) che costringe alla permanenza in ufficio ben oltre il normale orario di servizio; l’inadeguatezza dei locali che ospitano l’Ufficio e della loro manutenzione, nonché dei relativi arredi; la mancata copertura del fabbisogno finanziario occorrente per le necessarie ed indifferibili spese di funzionamento dell’Ufficio» e la «sperequata e sproporzionata distribuzione nell’ambito della Regione Calabria delle dotazioni organiche di personale della scuola a sfavore della provincia di Crotone».
Permanendo questa situazione, il personale annuncia che «limiterà lo svolgimento delle prestazioni lavorative all’orario ordinario, senza effettuazione di alcun orario aggiuntivo e pretenderà il rispetto delle disposizioni contrattuali che prevedono che le ferie sono un diritto del lavoratore, compatibilmente con le esigenze di servizio».
Gli scriventi, poi, sottolineano che questa situazione è stata più volte sottoposta all’attenzione di chi di dovere, senza, però, ottenere nessuna risposta e che finora hanno continuato ad assicurare il servizio «grazie all’alto senso di responsabilità ed al proprio spirito di sacrificio».
Le gravi difficoltà, però, ormai sono divenute insostenibili e da ciò le decisioni prese. Difficoltà che sono confermate anche dai sindacati, ed in particolare da Mimmo Denaro, della Cgil. «I dipendenti dell’Atp - dice Denaro - lavorano da anni in condizioni di assoluto degrado.
Basti pensare che hanno perfino problemi per il mancato rinnovo del contratto d’appalto per il servizio di pulizia dei locali, che per dei debiti accumulati con l’impresa, non vengono effettuati ormai da mesi. Non solo.  Problemi – dice ancora Denaro - ci sono anche per delle bollette insolute per la fornitura di energia elettrica, gas ed acqua, così come per il servizio telefonico, con pochi apparecchi e linee funzionanti.
Come se non bastasse - continua Denaro - i dipendenti non hanno neanche le forniture di carta, toner e di altri beni di consumo, che spesso vengono fornite dalle scuole. In questo frangente di difficoltà – sottolinea Denaro - si registra anche l’assenza del’ente provincia, che non è intervenuto in soccorso come è stato fatto in altre realtà calabresi».
A ciò si aggiunga, poi, che quest’anno sono previsti ulteriori tagli al personale della scuola. «Perderemo - ha detto ancora Denaro - circa 60 posti di personale Ata e circa 120 del personale docente.
In questa situazione – ha continuato Denaro - ci saranno scuole che non avranno gli standard minimi per aprire e noi intendiamo segnalare questi casi alla procura della Repubblica».
Infine, Denaro ha evidenziato che per ciò che riguarda le procedure necessarie per l’avvio del nuovo anno scolastico, già si è in ritardo. il sindacato darà tutto l’appoggio ai dipendenti dell’Atp crotonese e chiederà l’intervento delle autorità, compreso un tavolo con la prefettura per far fronte ad una situazione che si preannuncia davvero esplosiva.

(Di Giacinto Carvelli da Il Quotidiano)

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