Andersen, “I vestiti nuovi dell’imperatore”. Com’era prevedibile Anief risponde a tono al segretario Cisl, Scrima.
Data: Martedì, 05 luglio 2011 ore 11:09:33 CEST Argomento: Sindacati
Non farò giochi di
parole su chi regga che cosa, e neanche userò giri di parole: non ne ho
il tempo; e tuttavia non posso trattenermi dal commentare fuori dai
denti le ironie che il sindacalista Ciccio Scrima ha rivolto all’Anief,
insinuanti, velenose (e fin qui poco interessa, peggio per lui che ha
quest’animo) e, ciò che è grave, spudorate, a mio avviso, ad avviso di
un uomo di scuola (40 anni di servizio) che ha osservato decine di
sindacalisti operare nello stile grigio del collateralismo con il
governante di turno, in decine e decine di situazioni sindacali (e, tra
queste, un contenzioso sul quale ho vinto da solo contro la burocrazia
ministeriale). Il sindacalista Ciccio Scrima getta fango sullo stile
sindacale nuovo dell’Anief: - insinuando (http://www.cislscuola.it/content/20110629-petulanti-detrattori
)
(“… disinteressati cultori del diritto”) non so quali interessi
inconfessabili dei “petulanti” dirigenti dell’ANIEF; - offendendo
l’intelligenza delle migliaia di professori che hanno conferito la
delega ai sindacalisti dell’Anief (“… si autoproclamano rappresentanti
dei lavoratori”); - ergendosi a chi può stabilire i connotati del
sindacalismo autentico (“… è comprensibile che chi fa un altro
mestiere, curando solo gli interessi dei propri clienti, abbia
difficoltà ad assumere una logica diversa da quella tipica di uno
studio legale”). E sì, l’Anief ha “clienti”, il sindacalista Scrima
accetta al seguito solo gli idealisti.
Mi sembra una dichiarazione senza ritegno, perché l’attività dei
sindacati tradizionali della scuola l’ho sempre osservata, nelle sue
linee strategiche generali, per ragioni personali e per ragioni di
lavoro. Mi limiterò al bilancio di due voci.
1. Organici e retribuzioni. Lasciando stare il 130 mila posti di lavoro
persi nell’ultimo triennio (che si inseriscono in una congiuntura
economia straordinaria della quale nessun sindacato porta
responsabilità), nei tre decenni precedenti, diciamo dal 1976, la
retribuzione dei professori ha progressivamente perso, nel confronto
comparativo con altri settori del pubblico impiego e nettamente nel
confronto comparativo con la docenza universitaria. Per carità di
patria, lascio stare il confronto con la media retributiva degli
insegnanti dei paesi UE.
2. Diritti del lavoratore. Ho assistito al conferimento delle supplenze
annuali per cattedra orario su più comuni, senza che alcun sindacalista
ponesse il tema del fondamento giuridico di una nomina del genere che
non comporti anche un’indennità al nominato; ho assistito al
conferimento delle supplenze al 30 giugno senza che alcun sindacalista
ponesse il tema dell’illegittimità di una nomina del genere; ho
assistito decine e decine di miei ex allievi liceali e sissini nominati
a t.d. cinque, sei, sette volte consecutivamente, di settembre in
settembre, senza che alcun sindacalista sollevasse la questione della
reiterazione delle nomine in difformità da norme nazionali e
comunitarie. Come nella fiaba di Andersen, stavo lì, e accanto a me i
sindacalisti, e senza fiatare vedevamo passare il re nudo. Poi un
ragazzo (Pacifico l’ho conosciuto molti anni addietro) grida: “è nudo
!”. E chi può chiudergli la bocca ? Incontrollabile; ho incrociato lo
sguardo interrogativo di alcuni parlamentari, membri della VII
commissione permanente (i nomi li potete immaginare), mentre
interloquivano con il prof. Pacifico; sul loro volto sembrava stampato
un interrogativo: - quale altra nuova ci sta preparando ?
Ecco, così li vogliamo i giovani, gentile Ciccio Scrima, e così
soprattutto vogliamo i sindacalisti. Non occorre che io dica altro,
Intelligentibus, pauca; ne discuta con se stesso nel foro interiore.
(di Prof.Leonardo MAIORCA da Anief)
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