25mila prof vittime burnout rischiano diventare impiegati. Medico esperto stress lavoro: più esposte le donne in menopausa
Data: Martedì, 05 luglio 2011 ore 08:07:40 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La 'stretta' sui docenti non più idonei all'insegnamento, trasformati d'ufficio in impiegati, spuntato all'ultimo momento nella manovra economica, permetterà allo Stato di risparmiare diversi milioni di euro: potrà infatti evitare di assumere migliaia di impiegati, i cui posti vacanti verranno coperti dagli insegnanti non più idonei a stare dietro la cattedra. I docenti, infatti, sono una categoria particolarmente esposta allo stress psichico derivante dallo svolgimento di una professione altamente ripetitiva e alienante.                         
Le ultime stime, svolte su scala nazionale, indicano almeno il 3 per cento di docenti (circa 25mila) sofferenti di patologie psichiatriche, quasi sempre derivanti dal cosiddetto burnout, a cui va aggiunto un altro 10 per cento (circa 80mia) che mostra segni palesi di stanchezza e spesso di depressione.

Da uno studio di Vittorio Lodolo D'Oria, medico ematologo, autore di diversi studi sul burnout, ad ammettere di essere stressati a causa del lavoro logorante sono il 73 per cento dei docenti. Gli interlocutori che causano loro maggior stress sul lavoro sono nell'ordine: gli studenti (26 per cento); i loro genitori (20 per cento); i colleghi (20 per cento); il dirigente scolastico (2 per cento). La restante parte (32 per cento) ritiene usurante la somma di tutte le relazioni.

Le più esposte sono le docenti, che nella scuola rappresentano complessivamente oltre l'80 per cento del corpo insegnante, fisiologicamente più soggette al "logorio professionale, in particolare dopo la menopausa".

"L'occasione per valutare l'alta percentuale di rischi - continua il medico esperto di stress da lavoro - sarebbe potuta derivare dall'applicazione del nuovo Testo Unico per la tutela della salute nei posti di lavoro (D. L.vo 81/08 e successivi) che all'articolo 28 prevede che siano individuati e contrastati i rischi specifici della professione e lo stress lavoro correlato, considerando opportunamente anche il genere e l'età del lavoratore. Ad oggi però, solo pochissimi istituti, dei 10.400 operanti sul territorio italiano, ha predisposto lo studio preliminare".   (TMNews)

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