Salerno, tagliati altri 443 posti
Data: Domenica, 03 luglio 2011 ore 18:56:09 CEST
Argomento: Rassegna stampa


«Tagli insostenibili, allo stato attuale non siamo in grado di poter garantire il tempo pieno nei plessi dell’infanzia e della elementare». É il coro del dissenso dei presidi salernitani ad alzarsi all’indomani della ufficializzazione del taglio di 433 posti tra collaboratori scolastici, assistenti amministrativi, tecnici e di segreteria nelle scuole salernitane.                      
Una scure decisamente pesante, ancora più difficile da fronteggiare rispetto agli anni scolastici precedenti. É proprio la soppressione di 328 posti da collaboratori scolastici a preoccupare la gran parte dei dirigenti salernitani, costretti a questo punto a fare i conti con una difficoltà oggettiva di garantire sorveglianza e sicurezza nei plessi. Gli effetti dei tagli che hanno colpito nelle ultime ore il personale Ata della provincia di Salerno ricadranno soprattutto nei piccoli plessi degli istituti comprensivi. Il rischio molto probabile è che l’orario pomeridiano salti per mancanza di disponibilità degli operatori scolastici. Un grattacapo non di poco conto per le famiglie. «In altre parole manca chi tiene aperta la scuola, chi sorvegli i bambini soprattutto alle materne, chi insomma deve garantire funzionalità operativa nei corridoi», dichiarano i presidi che hanno alzato la voce alla notizia della diffusione della configurazione delle decurtazioni in organico Ata per la scuola salernitana. La provincia di Salerno ha perso 433 posti Ata, in Campania sono 1200 le disponibilità in meno. Ma i presidi non ci stanno, hanno segnalato le loro criticità agli uffici competenti dell’amministrazione scolastica regionale provando a strappare nei prossimi mesi alcuni posti in deroga per uscire dalla emergenza Ata. Intanto a Salerno spuntano situazioni di disagio destinate ad amplificarsi alla vigilia del prossimo anno scolastico. Da settembre non è escluso che i piccoli plessi possano incontrare difficoltà a restare aperti in presenza di una carenza di personale tecnico e di bidelli. Proprio l’anno scorso è stata deliberata la soppressione di un plesso di scuola materna, a Pastorano, appartenente all’Istituto comprensivo San Tommaso d’Aquino dove l’anno prossimo, a causa del taglio di posti tra collaboratori e assistenti tecnico-amministrativo, sono a rischio tempo pieno e corsi extracurriculari pomeridiani. Ad confermarlo è il dirigente scolastico, Alessandro Turchi. «Senza un numero sufficiente di bidelli dislocati nei plessi saltano corsi pomeridiani e doppi turni quotidiani, si resterà aperti solo di mattina – dice – questo per colpa dei tagli di cui siamo venuti a conoscenza, e a pagare il prezzo di questo disagio sono le famiglie degli alunni con un conseguente impoverimento della offerta formativa». E aggiunge: «Chi sorveglierà i bambini quando vanno in bagno, chi farà servizio accoglienza?», chiude Turchi. Proprio in un plesso di Fratte dell’Ic San Tommaso d’Aquino si registra l’assenza di una unità Ata deputata all’accoglienza per gli accessi alla scuola. Situazione ancora più seria all’Istituto Comprensivo di Ogliara che copre con i suoi 10 plessi tutte le zone collinari del capoluogo, da Giovi a Ogliara, passando per San Mango a Piemonte e Sant’Angelo. L’istituto comprende 3 plessi di scuola materna, proprio in questi si registreranno pesanti contraccolpi per i tagli al personale Ata. «Alla materna difficilmente potremo garantire il tempo pieno» dichiara la vicepreside Marina Amendolara. In ognuno dei dieci plessi dell’Ic di Ogliara è dislocato solo un bidello. Quindi significa che un operatore deve tenere sotto sorveglianza centinaia di alunni . «Se si ammala un bidello che si fa, chiudiamo il plesso per un giorno? Sarebbe un grosso disagio per le famiglie», chiude la vicepreside.   (da http://tiggilibero.altervista.org)

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