Al palio di Siena: un grave lutto e molte polemiche. Il paraocchi del ministro Brambilla e un palio anche al Castello Ursino a Catania
Data: Sabato, 02 luglio 2011 ore 22:16:57 CEST
Argomento: Redazione


Al palio di Siena di quest’anno, dedicato ai 150 anni dell’unità d’Italia, durante la quarta prova, è morto “Messi”, il cavallo della contrata Chiocciola. Il baio di sei anni, alla curva di San Martino, ha preso una traiettoria sbagliata e ha urtato violentemente fratturandosi l’anteriore destro. Scriveva Montale: “Spesso il male di vivere ho incontrato:/ era il rivo strozzato che gorgoglia, / era l'incartocciarsi della foglia/ riarsa, era il cavallo stramazzato…”. Nonostante sia stato subito soccorso e portato alla clinica del Ceppo, Messi non ce l’ha fatta e non è sopravvissuto all’incidente, ed è morto per choc cardiocircolatorio. Proprio quest’anno che l’Italia voleva  proporre il Palio  come patrimonio culturale dell’Umanità. Indignata la LAV. Il Codacons Toscana annuncia un esposto alla Procura della Repubblica di Siena: "Chiediamo alla magistratura di fare immediatamente luce e chiarezza sulla vicenda poiché, accertati i fatti e le eventuali responsabilità. 
 L'episodio mortale deve portare ad un'attenta riflessione circa l'opportunità di consentire in Italia lo svolgimento di manifestazioni che possono provocare danni e lesioni agli animali. Crediamo sia giunta l'ora di vietare pali e gare che vedano protagonisti cavalli e altri animali, e che troppo spesso fanno registrare incidenti anche tragici". E il ministro del Turismo Brambilla, animalista convinta, rilancia: "Il Palio non è intoccabile. Credo che sia giunto il momento di sottoporre a un esame rigoroso il Palio di Siena e altre competizioni in cui creature viventi vengono sfruttate e rischiano la vita per il solo divertimento dell'uomo". Il sindaco di Siena va su tutte le furie. «Chi segue il turismo si dovrebbe preoccupare di conoscere il Palio e di capire quanto questa manifestazione sia davvero veicolo di promozione del nostro paese. È davvero incredibile che invece un ministro italiano rilasci dichiarazioni come questa, del tutto priva di fondamenti, mai era accaduto in precedenza. Questa sì che è una vergogna per il nostro paese e un attacco a tutta nostra città. Per quanto riguarda il nostro Palio, infatti, noi abbiamo applicato l’ordinanza per la tutela degli animali del sottosegretario Francesca Martini, che fa parte del governo di cui è ministro la stessa Brambilla. Dall’ applicazione dell’ordinanza della Martini il Palio di Siena risulta promosso a pieni voti». Matteo Renzi, sindaco di Firenze ha dichiarato:  «Può sembrare strano che lo dica un fiorentino, ma il Palio di Siena è una bellissima tradizione che consente a quella città di essere ben governata e l'attenzione che c'è a Siena per i cavalli non c'è da altre parti. Sono assolutamente solidale con il sindaco Ceccuzzi».
     La Contrada  della Chiocciola è  in lutto per la morte del cavallo Messi. Non ha corso il Palio della Vergine del 2 luglio, ma i suoi contradaioli  hanno sfilato nel corteo storico con le bandiere abbrunate e un suono cupo di tamburo volutamente allentato. Il poeta Mario Luzi scrisse: “Il Palio è il Palio./  Nessuna interpretazione / sociologica, storica, antropologica,/  potrebbe spiegarlo./ Sublimazione e dannazione insieme / del fato in ogni singolo senese/ e nella sua cittadinanza./ Rogo furente della senesità, / in ogni caso impareggiabile/ conferma di essa/”.
     Mi sono fatta una mia opinione, di parte. Sì, lo confesso sono siciliano ma la mia seconda regione è la Toscana. Era il 1985 quando ho cominciato a “villeggiare” a Chianciano, nel senese. Da allora sono fanatico della Formula 1 e del Palio di Siena. Cavalli vapore e Cavalli animali. Due volte all’anno seguo e registro dalla TV i due Palii in onore della Madonna. E un giorno anch’io sarò in quella piazza del Campo a tifare con i colori della contrada che ho scelto per me: la chiocciola, in onore della mia famiglia di pescatori. Un po’ mi sento in lutto, anch’io, insieme alla mia contrada perché la morte di un animale è come quella di un amico.
Cara Brambilla, si tolga i paraocchi. Lei è animalista convinta e quindi dovrebbe capire e distinguere quando si fa violenza o si torturano o uccidono i nostri amici viventi. E’ mai stata in un allevamento e poi in mattatoio dove si preparano le carni per i supermarket? Perché ce l’ha tanto con la tradizione delle feste storiche dei palii? Si occupi dell’osservanza delle leggi vigenti in difesa del mondo animale e non giudichi secondo l’istinto. A me piacciono le etimologie e come lei ben sa “animale” è chi possiede un’anima, di qualsiasi genere essa sia. Nel quinto dell’Inferno, Francesca rivolta con dolcezza al ghibellin fuggiasco si complimenta del suo profondo senso di eneide pietà e chiama Dante: “O animal, grazioso e benigno…”. In Italia, giornalmente, le morti bianche sul lavoro (da parte dell’animale-uomo) sono stimate tre al giorno. Stiamo parlando dell’Italia non di un paese in guerra. C’è la strage ogni sabato sera per le strade del ritorno a casa da parte di tanti  giovani. Allora, proibiamo di andare a lavorare e di andare in discoteca?   Più sicurezza, per favore. Più sistemi preventivi! Siamo tutti animali e non dobbiamo morire come Messi. Quella curva di San Martino andrebbe addolcita, perché spesso è causa di incidenti a cavalli e fantini. I responsabili che ci governano devono provvedere perché le feste e la gioia non siano cambiate in lutto. E chi va a lavorare non deve tornare a casa dentro una cassa di legno. Il Palio è storia, arte, cultura, turismo, poesia. Oggi la contrada che ha vinto ha ricevuto  un “cencio”, un drappellone. Quest’anno è stato realizzato da Tullio Pericoli. Si vede uno sfondo chiaro e delicato come un acquerello, con numerosi richiami al tricolore per il 150.mo dell'unita' d'Italia: in alto c’è un particolare della Piazza del Campo con sette cavalli montati da fiamme rosse e lanciati in corsa; al centro l'immagine dominante di una donna con tre mele nella mano destra, una verde, una bianca e una rossa e nella mano sinistra un nastro, ancora tricolore. La Madonna è relegata in un quadretto in basso, a destra. Sulla Nazione di Firenze del 30 giugno a pag. 29, Beppe Pallini scrive un sonetto su questo Drappellone dell’Unità d’Italia: “Forse a qualcuno un gli era garbata/ la Madonna secondo tradizione / che nel Palio d'Agosto fu ammirata/ al centro di quel degno Drappellone/ e questa volta l'anno gastigata./ Nel mezzo a tutto campo c'è un donnone/ con una brocca in capo un po' inclinata,/ 'na mela, un pomodoro e un peperone./ Quasi nascosto, giù nell' angolino,/ c'è accanto alla Balzana un Madonnino,/ che scomparisce appetto a la figura/ di quell' Italia in caricatura/ e lassù in alto, ci ho capito poco,/ sette cavalli che hanno preso fòco”.
     Sono dinanzi a Rai 2 e medito sui versi di David Torrini per la Chiocciola, contrada “mia” amata: “Ho scalato Siena/ dalle sue pendici/ superando le insulse modernità a valle,/ anelando al profumo antico delle lastre./ Un vento di terra/ mi accolse a porta San Marco./ Da lì mi accinsi verso il Campo/con lento passo e greve”.
     Alle 19.48 iniziava la carriera del Palio e, come diceva Silvio Gigli, “Ogni legge tace quando si abbassa il cànape”. Alle  19,50  Mississippi , il cavallo dell’Oca col fantino Tittia,  tagliava vittorioso il traguardo.
P. S. Quando ci sarà un bel palio, a Catania, nella splendida piazza Federico di Svevia attorno al castello Ursino?


Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com







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