Una doverosa e puntuale precisazione all’indignazione gratuita e tanto al chilo del prof. Lucio Ficarra sui presidi siciliani massoni
Data: Sabato, 02 luglio 2011 ore 15:26:16 CEST
Argomento: Redazione


Ma non si tratta di questo perché le opinioni anche le più strambalate purchè non coinvolgano il codice vengono giudicate e valutate dai nostri lettori che si fanno una loro opionione in piena libertà.
Il filone a cui fa riferimento il prof. Ficara è del resto quello solito del contrasto sessantottino a tutte le gerarchie e a tutte le “bardature” indotte dalla normativa ritenendo che l’elezione democratica del dirigente scolastico possa risolvere il problema della gestione e ridare alle scuole la legittimazione che un concorso o una nomina non produce.
Si tratta di una pia illusione che produrrebbe effetti diametralmente opposti a quelli auspicati da questa corrente di pensiero che non per nulla non appartiene neanche al sindacato FL-CGIL a cui fa riferimento l’autore.
Allora far balenare ai lettori che i 416 presidi siciliani o alcuni di essi abbiano oscuri legami con i poteri occulti servirebbe ad accreditare la tesi che si vuole sostenere e populisticamente suscitare emozioni.
Orbene dalla conoscenza personale che abbiamo dei 416 presidi siciliani che come dirpresidi abbiamo sempre tutelato e difeso senza infingimenti possiamo rassicurare la scuola siciliana che si tratta di colleghi preparati competenti e impegnati dediti al servizio con tutte le le loro forze e nonostante tutte le peregrinazioni a cui sono stati costretti hanno sempre mantenuto integro il senso di servizio e il senso di servitori dello Stato.
Lo stesso preside Carlini referente nazionale dei presidi della CGIL è di questo parere e si è politicamente impegnato per la soluzione legislativa che poi è andata in porto con la 202.
Anzi è stata proprio la convergenza bipartisan di tutte le forze parlamentari e di tutta la delegazione parlamentare isolana che ha consentito la positiva soluzione del problema: e andare ora a recriminare con argomenti spuri per insinuare e inculcare suggestioni nell’opinione pubblica non fa certo l’interesse generale della scuola.
Sperare e augurarsi che il prossimo concorso a preside non venga pubblicato paradossalmente fa il gioco di Tremonti che altrimenti si vorrebbe contestare pensando che il pasticcio assembleare possa generare quello che nessuno può produrre se non una dirigenza scolastica forte autorevole e ben reclutata e preparata.
In Europa e nei paesi dell’OCSE è dovunque così; non c’è un solo esempio dove un sistema alternativo abbia funzionato.
Ma tant’é…..







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