Violazione del diritto allo studio degli adulti. Dov'è la società civile?
Data: Venerdì, 01 luglio 2011 ore 12:05:34 CEST Argomento: Opinioni
Lettere in
redazione
Caro direttore, trovo necessario - anche a nome di altri colleghi -
costretto a rivolgermi a Lei per segnalarLe una ulteriore, palese
violazione dei diritti garantiti dalla nostra Carta Costituzionale.
Parlo del diritto allo studio anche da parte (e soprattutto, direi)
degli adulti e mi riferisco alle decisione assunta dal Ministro Gelmini
di tagliare - cancellare tout court, malgrado gli iscritti e malgrado
l'autorizzazione alla loro attivazione fosse pacifica fino a pochi
giorni fa - i bienni dei corsi serali negli Istituti Tecnici e le
quarte classi in quelli Industriali. In questo semplice modo tali
Isitituti sono destinati a scomparire (senza necessità di alcuna legge
o percorso parlamentare o accordo di qualche tipo con le parti
interessate) e la loro utenza (in crescita, stando alle statistiche)
sarà costretta a rivolgersi ad Istituti privati o, non avendone i
mezzi, a rinunciare ad un diritto basilare nell'esistenza di ogni uomo.
Possibile che singoli docenti, singoli cittadini desiderosi di
accrescere il proprio livello culturale debbano lottare da soli e nel
totale disinteresse delle Istituzioni e della stampa contro un simile
affronto a princìpi che dovrebbero essere indiscutibili in uno Stato
democratico? Voglio sperare che,
avendo portato alla Sua attenzione (ammesso che già non lo fosse)
l'enorme rischio che tale decisione fa correre al diritto allo studio e
agli altri diritti costituzionali (il pericolo c'è, visto il metodo
antidemocratico utilizzato), non vorrà, per quanto potrà, lasciarci
soli a combattere l'ennesima battaglia di democrazia.
Cordialmente,
prof. Giovanni
Rallo
torrnt@tiscali.it
Fino a quando reggeremo questa barca
e avremo lucidà sufficiente mai lasceremo senza supporto chi subisce le
angherie del potere: per educazione e formazione.
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