Via il contagocce: si assumano i precari su tutti i posti vacanti e disponibili
Data: Mercoledì, 29 giugno 2011 ore 10:30:00 CEST
Argomento: Redazione


Alle soglie della pubblicazione delle graduatorie ad esaurimento del personale docente, Professione Insegnante ribadisce, con forza, che la questione del precariato necessita di soluzioni strutturali, e chiede le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, a garanzia della stabilità lavorativa degli insegnanti e di un organico funzionale alle esigenze delle scuole, all’insegna della continuità didattica e della qualità dell’istruzione.
Da alcuni anni la nostra scuola statale subisce le pesanti ripercussioni della pseudo - riforma Gelmini.
Siamo convinti che una riforma reale del sistema dell’istruzione andasse attuata affrontando i nodi critici di tale complesso sistema e partendo dall’esperienza dei  lavoratori (docenti, dirigenti, ATA) che conoscono le esigenze effettive degli studenti, la portata dell'offerta formativa e i punti di forza delle istituzioni scolastiche.
Di contro, in Italia, il campo dell’istruzione è divenuto il settore prediletto per il recupero di fondi attraverso una politica sartoriale del “taglia e non cuci”, tagli lineari che sottraggono 8 miliardi di euro e 150.000 posti di lavoro al personale scolastico
Questo governo  si è   dimostrato  incapace di assicurare un’istruzione statale di “qualità”, in grado  di garantire la libertà e l’eguaglianza dei cittadini e tale da rimuovere tutti quegli impedimenti che possono ostacolare il pieno sviluppo della persona umana.
“Qualità” vuol dire anche riqualificazione degli edifici scolastici, nodo “non risolto” della sicurezza, (spazi ridotti e classi pollaio) , che comporta un’ inevitabile rinuncia alla didattica laboratoriale e dunque al mancato conseguimento proprio di quelle competenze prescritte nei documenti programmatici della stessa riforma Gelmini.
Eppure è sempre più evidente che agli studenti non può bastare la lezione frontale e l’apprendimento sequenziale, perché come è noto,  una didattica laboratoriale e individualizzata può assecondare la molteplicità delle esigenze del percorso formativo.
Ma come attuare tutto ciò senza insegnanti, per giunta privi di certezze di stabilizzazione?
In una situazione così complessa, per stabilizzare e rendere più funzionali gli assetti scolastici, la priorità di un Governo responsabile dovrebbe essere quella di realizzare una scuola laica e pluralista attraverso il ripristino di tutte le risorse umane a tal fine necessarie
E' quindi con forza che chiediamo l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili del personale docente e ATA , perché non servono alla scuola immissioni in ruolo con il contagocce, causa di ulteriore precarizzazione .
Immettere in ruolo su tutti i posti vacanti non è operazione onerosa per lo Stato, dal momento che i colleghi in pensione dal primo settembre lasciano una posizione stipendiale apicale, mente i loro sostituti neoimmessi in ruolo avrebbero uno stipendio iniziale.
Ci appelliamo alla politica, allora,  affinché faccia la sua parte: di fronte ai sindacati amanti della concertazione e delle misere concessioni, buoni solo a far da tappezzeria nelle stanze di palazzo, chiediamo ai partiti politici di sostenere la nostra richiesta di reintegro degli organici, attuabile mediante l’impiego di fondi derivanti da una seria lotta all’evasione fiscale, dall’abbattimento dei costi della politica e dalla progressiva riduzione  del contingente militare all’estero.
Si pensi ai guadagni di un barbiere a Montecitorio!Si abbia il buon senso di tagliare le spese inutili.
 Non ci illudiamo  di far ritirare i tagli con le mail o con le manifestazioni, i tagli li può ritirare solo il prossimo governo attraverso un  DL a cui  dare la priorità, il resto è solo aria fritta.
Per tali ragioni continuiamo a ritenere che la nostra proposta di istituzione di una graduatoria unica nazionale, possa contribuire , efficacemente e in modo equo,  a dare soluzione definitiva al problema dell’assunzione dei precari, nell’esclusivo interesse di docenti e discenti, entrambi bisognosi di stabilità , a tutto vantaggio della qualità del nostro sistema nazionale di istruzione.

Libero Tassella
redazione@aetnanet.org






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