Quale futuro per i corsi serali e i centri di formazione per gli adulti?
Data: Martedì, 28 giugno 2011 ore 16:23:52 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La deputata PD e insegnante Caterina Pes rivolge un'interrogazione urgente al ministro dell'Istruzione: l'istruzione tecnica e professionale è fondamentale per chi cerca di rimettersi in gioco nel mondo del lavoro
"A subire la scure del governo non sono soltanto le scuole statali di ogni ordine e grado, ma tra le vittime dei tagli lineari di Tremonti figurano anche i corsi serali istituiti presso i tecnici e i professionali e i CTP, centri per l'istruzione degli adulti”.

Per la parlamentare Caterina Pes, prima firmataria di un'interrogazione al ministro dell'istruzione, lo schema che dovrebbe ridisegnare l'assetto organizzativo dei due ambiti non ha, infatti, ancora ricevuto il parere definitivo – la seconda lettura – da parte del consiglio dei ministri. “Questo stop – ribadisce Pes - tiene sospese migliaia di operatori scolastici, docenti e personale ATA, che non hanno ancora ricevuto certezze sulla loro futura collocazione professionale.

Per dare risposte agli studenti e ai docenti delle decine di corsi serali e CTP sparsi per l'Italia “ho rivolto – aggiunge la parlamentare democratica- al ministro Gelmini insieme ai colleghi del PD in commissione Culturae Istruzione della Camera, un'interrogazione per sapere secondo quali modalità gli studenti che hanno iniziato i corsi serali negli istituti tecnici e professionali potranno proseguire e terminare questo iter formativo e come si intenda ricollocare il personale eventualmente in esubero a causa del ridimensionamento della rete scolastica”.

Obiettivo dell'interrogazione è obbligare il governo e il ministero a dare una risposta immediata sul problema dei corsi serali che rischiano di essere falcidiati da questo schema di riassetto.
I corsi serali e di istruzione per gli adulti rappresentano, infatti, un'opportunità importante nel panorama della formazione scolastica e professionale e sono coerenti col vasto progetto culturale teso favorire la formazione permanente degli adulti da un lato e al contrasto della dispersione scolastica e dell'analfabetismo dall'altro.

Ma il documento che il governo si appresta a varare sembra andare invece verso una direzione opposta. “Sono a rischio -spiega Caterina Pes- le iscrizioni per gli anni precedenti,  le attività formative fin qui proposte, il numero complessivo degli studenti e del personale impegnato. In base ai parametri predisposti dal ministero gli iscritti dovrebbero scendere nei prossimi anni di ben  32.259 unità”.

La scure che si abbatte sui CTP e sui corsi serali si inserisce alla perfezione all'interno del piano  triennale di tagli che ha investito l'intero sistema formativo pubblico, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado. Ma in questo caso colpisce categorie – come adulti disoccupati o in attività, ex studenti, diplomati - che grazie all'istruzione tecnica e professionale cercano di rimettersi in gioco nel mondo del lavoro e vedono svanire questa opportunità.

“Il progetto in questione – aggiunge l'on Pes - contrasta inoltre con gli indirizzi emanati dall'Unione Europea in fatto di istruzione rivolta agli adulti e con il Trattato di Lisbona. Soprattutto, ed è la cosa più grave, riporta indietro di anni la proposta formativa e scolastica italiana riducendo di fatto l'offerta culturale nel nostro Paese”.

(di Caterina Pes da Pd)

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