La scuola diseguale: volume curato da Guido Benvenuto
Data: Martedì, 28 giugno 2011 ore 13:01:21 CEST Argomento: Recensioni
Quanto
pesano le diseguaglianze sociali nel nostro sistema scolastico? Perché
la scuola non riesce ancora a colmare le differenze socio-culturali e
gli svantaggi sociali, e continua a fare parti uguali tra diseguali e
non a dare di più a chi ne ha più bisogno? La parità e eguaglianza nel
sistema nazionale di istruzione integrato è difatti sancita per legge,
ma se le garanzie riguardano sostanzialmente gli accessi e le
opportunità di percorso e non si estendono agli apprendimenti, ai
saperi e alle competenze come strumenti della formazione personale e
del cittadino nella società, si rischia di moltiplicare le
diseguaglianze e di non valorizzare le differenze degli
studenti.
Nel discorso comune, e nel dibattito politico degli ultimi anni,
quando si parla di scuola, ci si dimentica spesso di quella comunità di
persone (i protagonisti della scuola!) che formano la cultura dei
contesti sociali in cui essa si esprime e si sostanzia. Si tratta
spesso di un dibattito intorno a rimedi e soluzioni da porre, rispetto
ad annose problematiche educative, che porta il discorso ad avvitarsi,
e cristallizzarsi, intorno a possibili cambiamenti che spesso poco o
nulla hanno a che fare con la vitalità e la vita stessa che nella
scuola e fuori di essa si sviluppa e realizza. I principali risultati
di questo modo di pensare, e agire, sono quelli di sempre: (1) un
obbligo di istruzione solo formalmente garantito, sostanzialmente e
periodicamente ratificato da dati e ricerche nazionali e internazionali
sui tassi di dispersione scolastica e negli apprendimenti; (2) una
cultura educativa e un modo di trasmetterla che tradisce lo spirito
ricreativo, e creativo, che i ragazzi potrebbero trovare nello studiare
e nell’apprendere.
I saggi raccolti nel volume “La scuola diseguale” dicono
sostanzialmente che a fronte di tante iniziative, normative,
progettuali e di sistema, moltiplicatesi in questi ultimi anni, i
risultati sono ancora poco consistenti. E i mali della scuola,
denunciati cinquant’anni fa con l’istituzione della scuola media unica,
sono ancora troppo presenti: selezione sociale, dispersione scolastica,
iniquità, disillusione/demotivazione giovanile, mancato raccordo con il
sistema lavoro.
Il percorso verso lo studio e la comprensione delle differenti
problematiche è indicato dal curatore del libro, Guido Benvenuto,
attraverso la riflessione su un possibile approccio di pedagogia
sociale a contrasto dei fenomeni dispersivi. La prospettiva è quella di
una scuola che è sì di tutti, ma non può essere pensata come se tutti
siano uguali; deve quindi essere “diseguale” per compensare le
differenze. I numerosi contributi successivi seguono la strada
tracciata.
Partendo dalla descrizione della cornice normativa degli interventi
(Guglielmi), si passano in rassegna i dati sulle disuguaglianze e
iniquità nei sistemi scolastici (Losito) per offrire la descrizione di
modelli di analisi utili a rileggere il fenomeno della dispersione come
indicatore dell’entità dell’equità nel sistema (Corsini). Il tutto
relazionato ai differenti contesti e prospettive di analisi circa le
politiche sociali ed economiche che regolano i rapporti individuali e
delle comunità (Livraghi, Vasapollo).
Sfogliando le pagine del libro l’attenzione si sposta sulla dimensione
di “rete” e quindi su interventi sistemici e strategie per contrastare
la multidimensionalità della dispersione scolastica rispetto a un piano
concreto di azione (Salacone), evidenziando quanto il centro del
problema non risieda nello studente o nella scuola, ma fuori di essa,
nella sua situazione strutturale (Alberti). I successivi interventi
aiutano a riflettere sulle possibili vie per il superamento delle
iniquità e delle disuguaglianze presenti nella scuola e nella società
in vista della promozione di ciascuno (Rossi-Doria).
Grande attenzione è poi riservata al piano dell’integrazione
linguistica e culturale quale possibile livello di dispersione nel
sistema di istruzione e formazione (Vaccarelli). Il tema è affrontato
sia rispetto alla centralità della lingua e dell’apprendimento delle
lingue per il pieno sviluppo dell’individuo (Lopriore), sia quale
strumento di inclusione e di democrazia di una nazione (Sposetti).
Conclude il lavoro una raccolta di materiali per l’approfondimento,
indicati dagli autori dei contributi o dal curatore, e una rassegna di
interventi, azioni ed esperienze condotte in Italia e in differenti
contesti europei (su CD allegato al volume).
Gli autori chiamati a discutere queste tematiche da diverse prospettive
e angolazioni di studio e intervento, sono tutti consapevoli e
impegnati professionalmente e socialmente affinché il diritto allo
studio, all’uguaglianza di opportunità e l’equità del sistema educativo
non siano solo sfide per il futuro, ma impegni per il presente.
(di Mirko Vecchiarelli da Educazionepuntozero)
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