Lo sciocchezzario e l’indignazione; Aetnanet rilancia l’elezione diretta del preside: democratica, a costo zero, immediata.
Data: Domenica, 26 giugno 2011 ore 01:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Il nostro Polibio lo chiama “sciocchezzario” e Lucio Ficara si indigna, sempre sul sito Aetnanet, con cui entrambi collaborano, relativamente alla attesa e penelopesca vicenda dello sblocco del concorso a dirigente scolastico che ormai sta assumendo tempi biblici mentre molte scuole boccheggiano e altre sono rette da presidi insipienti e altre ancora da dirigenti il cui concorso , bocciato su tutto il fronte, ma che si vuole a tutti i costi salvare. E’ stata tuttavia questa vicenda, o lo è ancora?, un campanello di allarme il cui squillo sembra sia passato invano, come invano è passata la proposta fatta dalla Gilda alcuni anni addietro di rendere elettivi i presidi.
Ma è stata pure una proposta dell’Italia dei valori di appena pochi mesi fa, a firma Giambrone, e un’altra similare è partita dalle fila del Pd e dai noi regolarmente riportata. Il dibattito quindi sembrerebbe esserci nonostante manchino i risultati tangibili che consentirebbero, se passasse la legge, di permettere ad ogni scuola autonoma di eleggersi il proprio dirigente: una sorta di piccola rivoluzione democratica all’interno del farraginoso corpo normativo della istruzione italiana.  A parte il notevole risparmio di denari pubblici per esaminare i probabili 150mila candidati all’annunciato concorso e di quelli privati, per farsi preparare da una immensa schiera di agenzie formative di tutti i colori e sapori, si potrebbe contare su un preside che sicuramente non si trasformerebbe in “sceriffo”, alla ricerca di docenti che fanno le barchette o che disobbediscono per sospenderli dalle lezioni e quindi dallo stipendio, ma  che cercherebbe il sostegno dei colleghi attraverso un programma condiviso e uno staff compatto di collaboratori, a cui se ne contrapporrebbe un altro con strategie politiche diverse, ma in ogni caso sempre rivolte tutte a migliorare sia l’offerta formativa e sia la vivibilità nella scuola. Inoltre con l’elezione diretta in ciascuna istituzione non si verificherebbero mai vuoti o vacanze dirigenziali, proprio perché il giorno dopo si andrebbe a elezioni. Tuttavia l’aspetto più significativamente importante risiede nel fatto che il preside  non sarebbe  il risultato e il frutto di una prova concorsuale, anche rigorosa,  che metterebbe in cattedra ( e spessissimo capita)   perfino un collega con poche o scarse attitudini alla dirigenze, autoritario, permaloso, senza carisma, ma il prodotto sicuramente migliore di un dibattito politico-cultuirale-didattico e democratico  nato fra i colleghi e all’interno della scuola medesima. In altro termini i professori  sarebbero certamente in grado di capire benissimo con chi avrebbero a che fare nel prossimo futuro e nell’arco dei 5 0 4 anni di dirigenza del loro collega, conoscendone curriculum e caratteristiche psicologiche e culturali. Insomma non ci sarebbero problemi col collega della stessa scuola, né aspettative messianiche, né sorprese dell’ultima ora, a parte lo stop tassativo al giro dei trasferimenti.  Meglio di così?
Eppure eppure, cantava la poetessa saffica cinese, questa proposta che il nostro sito ha fatto sua, come rilevava Ficara e come sostiene Polibio, raccoglie qualche gallinacea opposizione per il fatto che la scuola si trasformerebbe in un pantano pubblicitario, specchio delle liti politiche parlamentari o delle risse delle elezioni amministrative. Che potrebbe essere una opinione rispettabile se non ci fosse pendulo e bizantino lo sciocchezzario denunciato da Polibio: sarebbero i professori, la maggioranza dei professori, la gran parte degli educatori di una scuola, quelli cioè che danno il voto a un loro collega per eleggerlo alla massima dirigenza, così sprovveduti, ricattabili, superficiali e corruttibili da acclamare il primo che passa o chi li imbonisce a parole o con prebende? Ma ci faccia il favore!  Tenersi un podestà per paura della democrazia ci pare ancora più stupido.
Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org






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