4 domande al sen. Pittoni (Lega) dopo la sua lettera di stizza all’on Russo (Pd) e da Aetnanent pubblicata.
Data: Venerdì, 24 giugno 2011 ore 18:30:00 CEST
Argomento: Redazione


Ed è scoppiata la polemica fra gli onorevoli deputati Russo (Pd) e Pittoni (Lega) sul famigerato bonus di 40 punti per chi rimaneva in sede e sull’inserimento nella GaE di 20 mila circa insegnati già abilitati o abilitandi in strumento musicale, scienza della formazione e didattica della musica.  Una polemica che a nostro parere non fa molto onore al senatore Pittoni, e non già solo per la sua proposta dei 40 punti premio, come quelli fedeltà del supermercato, ai docenti che non avrebbero chiesto il trasferimento in altra provincia, ma per ciò che la sua lettera, a noi spedita e regolarmente pubblicata, esplicita. Una battaglia politica e parlamentare si deve fare, e chi non la fa è meglio che trasmigri, ma ridurre il tutto, compreso il destino di migliaia di persone, a semplice e mero dispetto è ben altro.
. Si ha infatti la sensazione, leggendo quando scrive il sen. Pittoni, di una querelle basata non sui grandi temi della sapienza e della cultura, dei destini incerti della nostra istruzione, del futuro più nobile  della nostra scuola, ma del più puerile dispetto perché  non è stato permesso di mettere le mani nella marmellata: e se tu non mi dai il barattolo io ti rompo le uova nel paniere. Se poi a farne le spese sono persone incolpevoli è un altro discorso, l’importante è mostrare i muscoli e dire che “ce l’ho duro”. Che cosa si abbia di duro non si capisce, ma che un movimento politico di appena il 10% di consensi nella Nazione imponga la sua agenda politica, approfittando della debolezza e della ricattabilità di questo Governo,  dovrebbe fare riflettere. Ma nella lettera del sen. Pittoni si smarrisce pure il senso della sua dichiarata competenza nei confronti dei suoi colleghi della maggioranza parlamentare, quando li accusa di avere bocciato la sua proposta senza capire nulla; o quando punta il dito, per il mancato inserimento nella GaE dei 20mila abilitati, contro Fioroni e il Governo Prodi. Ecco, queste sono le spie che dimostrano o un attacco strumentale a una tesi che si deve comunque scomunicare  oppure la superficialità delle conoscenze specifiche, con colpa ancora maggiore,  perché nella finanziaria del centro sinistra non c’erano tagli della portata di cui sappiamo, ma il progressivo ingresso dei precari nell’ordine del 50% per lasciare il resto ai nuovi. Allo stesso modo è noto che l’eliminazione di questo bonus famigerato non avrebbe causato invasioni barbariche al Nord (come non le ha procurate), ma avrebbe solo favorito pochi intimi, con in compenso però una folgorante e napoleonica visibilità politica dell’on. Pittoni che avrebbe potuto fregiarsi di una medaglia al petto: anch’io caccio i terroni. Né più e nemmeno. Gravissimo è stato invece cassare l’accesso alle GaE dei ventimila. Gravissimo e colpevole perché a questi giovani sono stati richiesti soldi e sacrifici per una prospettiva e un futuro nella scuola, coi sigilli, ora infingardamente rotti, dello Stato e del Miur che ha autorizzato i corsi abilitanti.  Per cui in conclusione chiediamo al sen. Pittoni: se questi giovani hanno ottenuto il titolo in conformità della legge sulla Formazione iniziale dei docenti, votata anche dalla Lega, come si intenderà valutare questa abilitazione quando sarà varata (lo sarà?) la legge per il reclutamento? Sarà forse misconosciuta? Si chiederà loro un nuovo esame? E a parte questo: che differenza trova fra questi ragazzi e i loro colleghi dell’anno prima  che hanno seguito lo stesso corso, nella stessa sede, con gli stessi professori, con lo stesso logo  del Miur e le stesse firme dei rettori?

 Pasquale Almirante
 p.almirante@aetnanet.org






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