La terza prova nell’Istruzione artistica: né quizzone, né lunedì 27.
Data: Venerdì, 24 giugno 2011 ore 02:13:47 CEST Argomento: Redazione
La terza prova,
il cosiddetto 'quizzone' su cinque materie del quinto anno, predisposta
direttamente dalle 12.373 commissioni d'esame, non si svolgerà per
tutti lunedì 27. Nelle classi dell’istruzione artistica, e fino alla
maturità 2014, i gloriosi vecchi Licei ed gli indispensabili Istituti
d’arte avranno tempi diversi e più lunghi. Nelle note, in the bottom
del foglio ministeriale della seconda prova nazionale artistica, c’è
scritto infatti che la durata massima è di 3 giorni (6 ore per ciascun
giorno). Quindi decine di migliaia di candidati sono impegnati ancora
fino a sabato 25 c. m. nella prosecuzione della seconda prova. Ditelo
nei Tg!
L’O.M. 42/2011 all’art. 12 c. 7 stabilisce: “Per i licei artistici e
gli istituti d'arte le relative commissioni definiscono collegialmente
la struttura della terza prova scritta entro il giorno successivo al
termine della seconda prova scritta. La terza prova scritta inizia il
giorno successivo alla definizione della struttura della prova
medesima”. Calendario alla mano, la Commissione non si può riunire di
domenica, e dato che la definizione della terza prova viene fatta
collegialmente il lunedì mattina, gli “artistici” candidati svolgono
questa prova di esame, martedì 28. E c’è la possibilità che
continui anche il 29. Tale prova, preparata da ogni singola
commissione, può essere articolata come completamento del “tema”
ministeriale della seconda prova nazionale.
Altro che quizzone televisivo! Si tratta della
Tipologia che io chiamo F2: “Sviluppare un progetto anche attraverso la
lettura, l'analisi e la interpretazione grafica dei caratteri
compositivi, stilistici, costruttivi di un'opera o di un complesso
monumentale. E con la trattazione, in forma sintetica, del contesto
culturale, storico e sociale entro cui l'opera si pone”. Oppure
la F3: “La produzione, a carattere scritto-grafico, intesa ad accertare
le capacità di argomentare e motivare il processo progettuale seguito
nella seconda prova scritta, anche sotto il profilo storico, culturale,
socio-economico, tecnologico e artistico”.( Decreto n. 429 del
20/11/2000). L’Istruzione artistica non è e non deve essere il fanalino
di coda della cultura, nell’Italia patria dell’arte! Cari colleghi
commissari per l’assegnazione dei diplomi d’Arte, non scegliete la
tipologia “C”, tanto per fare presto! Mettete a loro agio le
potenzialità dei candidati artisti.
Nella copertina del libro di Raffaele Mangano
“Il pescatore di tonni” c’è un proverbio siculo: U pisci spata
s’ammazza sulu. Un’avi vògghia di fàrisi piscàri… Chissà cosa vorrà
dire?
Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com
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