Rete studenti a Gelmini, anagrafe edilizia e fondi dove sono?  
Data: Giovedě, 23 giugno 2011 ore 07:06:03 CEST
Argomento: Rassegna stampa


''Ieri si e' svolta in tutta Italia la prima prova degli esami di maturita'. Vorremmo poter parlare delle tracce dei temi, dell'ansia prima di entrare a scuola, o della nottata passata sui libri ma purtroppo siamo costretti a denunciare, in un momento di cosi forte attenzione mediatica, la situazione disastrosa della scuola pubblica italiana. Vogliamo in particolar modo cogliere l'occasione per fare alcune domande al ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini''. E' quanto si legge in una nota della Rete degli studenti che hanno inviato al ministro una lettera.                  
  ''Vogliamo chiedere alla Gelmini - spiegano gli studenti - che parla continuamente della scuola del rigore, del merito e della qualita': 1. Nel 2008 a Rivoli in provincia di Torino Vito Scafidi muore sotto le macerie di una scuola, ancora.
Nel 2009 a Nuoro crolla un solaio in una scuola elementare facendo decine di feriti, ancora. Ministro da anni lei parla di un'anagrafe dell'edilizia, e nonostante gli enti locali abbiano fornito i dati, non ce n'e' traccia. Perche' non viene pubblicata? Da anni millanta finanziamenti, perche' non esistono in nessuna finanziaria? Come pensa di risolvere questa situazione continuando ad operare solo tagli? 2. Lei parla della scuola del rigore, ha inasprito le regole sul voto di condotta, sulle insufficienze, addirittura sulle assenze, per avere una scuola 'meritocratica'. Ci hanno insegnato che merito vuol dire premiare chi arriva per primo partendo dalle stesse possibilita', perche' invece nella scuola italiana chi rimane in dietro e' abbandonato a se stesso? Le scuole non possono svolgere i corsi di recupero perche' non ci sono i soldi, i costi a carico di studenti e famiglie aumentano continuamente (libri, contributi ''volontari'', corsi di recupero, attivita' extracurriculari ecc...). Come fanno gli studenti che non hanno le possibilita' economiche a frequentare ed andare avanti in questo modello di scuola che Lei ha creato? Aspettiamo delle risposte dal ministro''.  (ASCA)

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