20.000 nuovi precari abilitati dal MIUR
Data: Martedì, 21 giugno 2011 ore 21:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Siamo un gruppo
di studenti universitari, iscritti ai corsi di laurea in Scienze della
formazione primaria e ai corsi per l’abilitazione in strumento musicale
e didattica della musica: ci siamo immatricolati negli anni accademici
2008/2009, 2009/2010, 2010/2011.
Scriviamo questa lettera per portare all’attenzione dell’opinione
pubblica una situazione davvero grave che ci riguarda e che in questi
anni ha continuato a passare pressoché inosservata, nonostante le
nostre continue proteste, fino a culminare in questi
giorni.
Siamo 20000 insegnanti abilitati e abilitandi, ma ci troviamo esclusi
dall’unico canale di reclutamento esistente per poter accedere alla
professione: la graduatoria ad esaurimento. Nonostante frequentiamo il
medesimo corso di specializzazione dei colleghi immatricolati fino al
2007/2008, loro hanno avuto accesso alle graduatorie, mentre a noi
questo accesso continua ad essere negato, senza che esista, però, un
nuovo sistema di reclutamento, nonostante sia una promessa ormai
talmente vecchia da essere ammuffita.
Ci troviamo in questa situazione ormai da due anni, ma la goccia che ha
fatto traboccare il vaso è stata la presa in giro che si è consumata
nei nostri confronti in Parlamento nei giorni scorsi. Il Decreto
Sviluppo, infatti, doveva, tra gli emendamenti approvati, contenerne
uno che finalmente ci consentiva la sospirata entrata in graduatoria,
dopo anni di lotta; i parlamentari sostenitori della causa ci avevano
ormai rassicurati sulla pressoché certezza di vittoria, supportata
anche dal fatto che la proposta era stata trasversalmente accolta da
deputati di entrambi gli schieramenti politici.
Ma la mattina del 20 giugno, poche ore prima che il governo ponesse la
fiducia, l’emendamento è stato eliminato in extremis, lasciandoci di
nuovo senza nessuna speranza nel domani. È proprio il caso di dirlo:
oltre al danno, la beffa.
A questo punto noi ci sentiamo di dire “basta”. Siamo stanchi di subire
questa continua lesione dei nostri diritti! È inutile che in così
tanti, dai Presidenti di Corso di laurea, ai docenti, al Ministero
dell’Istruzione stesso, ci ripetano che i nostri corsi di laurea sono
abilitanti all’insegnamento, se poi non esiste un modo in cui possiamo
spendere questa abilitazione; paradossalmente risultiamo formalmente
uguali agli altri venuti prima di noi, ma sostanzialmente diversi nelle
opportunità: questa non è vera uguaglianza. E quale unica colpa
abbiamo? Quella di essere più giovani, perché nati dopo.
Ennesima conferma, questa, del fatto che l’Italia non è un Paese per
giovani. Il Governo continua, giustamente, a pensare alla
stabilizzazione dei precari di lunga data, ma non si cura minimamente
dei nuovi precari che sta creando, che si stanno già abilitando con
enormi sacrifici ad una professione che però viene loro di fatto
negata. È giustizia questa? No. È la tanto sbandierata meritocrazia del
Ministro Gelmini? Nemmeno. Noi rivendichiamo il diritto di esercitare
la professione dell’insegnante, per la quale ci stiamo formando con
impegno e dedizione.
È stato il Ministro Gelmini ad attivare i corsi di laurea in questi
anni e noi abbiamo superato una selezione per riuscire ad ottenere un
posto al loro interno; ora il Ministro stesso deve assolutamente
predisporre procedure di reclutamento alle quali possiamo accedere. Che
siano le graduatorie ad esaurimento o un nuovo canale poco importa, ma
ci devono essere date delle garanzie.
Vogliamo avere la possibilità di dimostrare che siamo insegnanti bravi
e preparati, che meritano di stare all’interno della Scuola. Vogliamo
avere la possibilità di contribuire al futuro del nostro Paese. Ma
vogliamo anche poter vedere il nostro futuro. Perché vogliamo lavorare.
Vogliamo sposarci. Vogliamo poter mettere al mondo dei figli sapendo di
poterli mantenere.
Vogliamo anche noi un futuro.
Coordinamento Nazionale Abilitati e Abilitandi per le GaE
(da http://www.ntacalabria.it/)
redazione@aetnanet.org
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