Di Pietro, ennesima coltellata a precari
Data: Martedě, 21 giugno 2011 ore 15:10:21 CEST
Argomento: Rassegna stampa


''Anche oggi voglio esprimere la piu' completa solidarieta' ai precari della scuola che stanno manifestando di fronte a Montecitorio, alcuni di loro da giorni sono in sciopero della fame. Una Camera dei deputati priva di ogni legittimita' democratica ha votato oggi la fiducia sul decreto sviluppo: un provvedimento che contiene norme che sono l'ennesima coltellata per i precari della scuola''. E' quanto scrive sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.                
''L'art. 9, comma 18 - prosegue Di Pietro - esclude il comparto scuola dall'applicazione della direttiva europea per la tutela dei precari. In base a quella direttiva, dopo tre anni, i contratti a tempo determinato dovrebbero automaticamente essere trasformati in assunzioni a tempo indeterminato. Con un tratto di penna, il Governo ha cancellato questa tutela per 65mila precari della scuola.

Questa norma bastera' a vanificare ogni possibile intervento della magistratura in difesa dei diritti dei lavoratori precari della scuola. Il ministro Brunetta potra' continuare a insultarli, definendo 'la parte peggiore di questo paese' proprio chi, spesso con enorme sacrificio, permette alla scuola di andare avanti e per questo andrebbe invece ringraziato.Il nostro emendamento per abolire questa norma odiosa non e' stato approvato, cosi' come non e' stato approvato quello con cui chiedevamo di riaprire le graduatorie a esaurimento per i neo-abilitati. In questo caso un emendamento identico era stato presentato anche da un deputato del Pdl e la maggioranza aveva detto che lo avrebbe approvato. Anche se comprendevamo benissimo che era un contentino grazie al quale il Pdl cercava di mascherare la sua politica contro i precari, saremmo stati lo stesso soddisfatti perche' almeno per ventimila lavoratori le cose sarebbero cambiate in meglio. Invece al governo e alla maggioranza anche questo e' sembrato troppo, all'ultimo momento hanno cambiato idea e hanno respinto l'emendamento''.

''Noi continueremo la battaglia al loro fianco - conclude il leader Idv - perche' colpire i precari della scuola vuol dire essere due volte colpevoli: una volta per il danno che si reca a oltre 250mila lavoratori per lo piu' giovani, e un'altra per quello che si provoca alla scuola, cioe' all'istruzione e alla formazione dei nostri figli, al futuro di tutto questo Paese''.
  (ASCA)

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