Pulizie nelle scuole fiorentine, sprechi per un milione di euro l’anno
Data: Martedì, 21 giugno 2011 ore 06:07:33 CEST Argomento: Comunicati
Che
il Ministero tenga più ai sindacati che non alle scuole e agli alunni è
cosa risaputa, ma che sacrifichi il benessere di questi ultimi per
compiacere i primi e per di più ci rimetta parecchi milioni di euro è
notizia nuova e abbastanza singolare. Succede che il Ministero, dopo
aver deciso di mettere ordine negli appalti di pulizia, complici i
primi caldi abbia deciso di rimangiarsi la direttiva del dicembre
scorso e di concedere la proroga dei contratti attualmente in vigore.
Esultano le associazioni degli imprenditori, un po’ meno le scuole e i
genitori.
La notizia, finora tenuta accuratamente riservata, è che nella sola
provincia di Firenze gli appalti di pulizia costano 5,5 milioni di euro
l’anno, mentre assumere i 200 bidelli mancanti costerebbe solo 4,5
milioni. Il servizio poi non è dei migliori e c’è il problema della
sorveglianza, che spetta ai bidelli e che con i tagli del prossimo anno
scolastico non potrà essere sempre garantita.
Tutto nacque nel 1999, quando i servizi di pulizia transitarono allo
Stato e con essi i contratti che comuni e province avevano stipulato
con le imprese di pulizia. La situazione era abbastanza frammentata e
si stabilì di abbattere il 25% dell’organico dei collaboratori
scolastici in quelle scuole che avevano il servizio in appalto (
provincia di Firenze, 227 nell’intera Toscana, circa 4.000 su un totale
di livello nazionale), indipendentemente dal fatto che si trattasse
solo di poche ore la settimana o di tutti i locali scolastici.
Fu così che si creò una situazione di diseguaglianza fra le scuole,
perché, come rileva Tuttoscuola, ci fu chi a fronte del taglio di un
singolo bidello ebbe un contratto da 5mila euro e chi invece da
105mila, una situazione che è andata avanti per ben dodici anni. Adesso
il Ministero pareva intenzionato a dare a ciascuno il suo, finanziando
l’equivalente del costo di un bidello per ogni posto soppresso e
investendo ciascuna scuola della responsabilità di fare la gara
d’appalto, ma il 14 giugno, dopo due giorni di serrato confronto con le
imprese e i sindacati, ha fatto un subitaneo marcia indietro,
rinnovando l’ingiustizia e lo spreco.
“Non si vede perché si debba perseverare in una scelta che ha
scontentato quasi tutti e che determina un grande spreco di denaro
pubblico –dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione
Genitori A.Ge. Toscana- Le imprese possono pulire uffici, caserme e
industrie; il personale può essere riassorbito nelle graduatorie dei
bidelli, ma i nostri figli hanno bisogno di una valida ed adeguata
sorveglianza e le scuole fiorentine di quel milione di euro l’anno che
dovrebbe essere reinvestito a favore della didattica”.
Da notare che per legge le scuole non sono obbligate a tenere la ditta
di pulizie ma “possono deliberare l’affidamento in appalto dei servizi
di pulizia dei locali scolastici, a condizione che si apporti una
riduzione della dotazione organica di istituto” (L. 449/97 e L.
289/02). Vige infatti l’autonomia scolastica e quello del Ministero è
un vero e proprio abuso visto che, come rileva lo stesso Ministro nella
Direttiva 103/10 “a legislazione vigente non è prevista alcuna proroga
agli anni 2011 e/o seguenti delle attività di pulizia”.
Per colmo di beffa, è sempre il Ministro nella sua Direttiva a
commentare: “circa 6.000 istituzioni scolastiche statali sul totale di
oltre 10.000 hanno assicurato, nell’anno scolastico 2009/10, le
funzioni tipiche dei collaboratori scolastici mediante il solo ricorso
al personale dipendente del Ministero dell’istruzione, avvalendosi
dell’organico loro assegnato, senza che si riscontrassero difficoltà
nell’assicurare dette funzioni”.
E allora, caro Ministro, sia coerente, mandi a casa le ditte di pulizia
e ci restituisca i bidelli: le scuole, i bambini, le famiglie e il
bilancio dello Stato le saranno certo grati.
Per i genitori eletti nei Consigli di circolo/istituto alle prese con
tagli all’organico e ai finanziamenti è disponibile un servizio
gratuito di informazione, monitoraggio e coordinamento delle iniziative
(info@agetoscana.it)
www.agetoscana.it
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