Risposta all'intervista di Pittoni del 16.06.2011 sul sito di Aetnanet.org
Data: Sabato, 18 giugno 2011 ore 19:46:01 CEST
Argomento: Opinioni


  Lettere in redazione
Gli oltre 2250 docenti del gruppo Facebook “NO congelamento, SI' trasferimenti, NO tagli”,ritengono opportuno e doveroso rispondere all'intervista del senatore Pittoni (http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-242560.html), anche per ripristinare un minimo di equità rispetto a quanto dichiarato dallo stesso.......In primo luogo, sarebbe corretto affermare che alla scelta di cui parla il senatore, fatta nel 2007, era correlato un piano di assunzioni di 150.000 assunzioni (dettaglio non da poco).
Dal 2008 invece, con le graduatorie già chiuse, sono stati effettuati, dal suo governo, con il suo voto, ben 150.000 tagli, il 50% ricaduto su Campania, Puglia e Sicilia. Non corrisponde a verità l'affermazione che molti hanno scelto di stare al sud, perchè moltissimi hanno lavorato al nord con le graduatorie d'istituto sui tantissimi posti vacanti e disponibili, atteso che moltissime classi di concorso si presentavano (e si presentano tutt'ora) in esubero al sud.Riteniamo, pertanto, davvero singolare, poi, che si parli di cambiare le carte in tavole, quando, a cambiarle per primi, a giochi chiusi, sono stati proprio i politici dell'attuale maggioranza, condannando alla disoccupazione migliaia di docenti che quella scelta l'avevano fatta su criteri diversi. Ci si chiede come tali dettagli possano essere sfuggiti al senatore. Non si può pretendere di rispettare le leggi fatte nel 2007 solo nella parte in cui conviene.Quanto al diritto alla mobilità, la sensazione è che le sentenze dei tribunali, spesso vengono lette con scarsa attenzione e sufficienza. La legge Fioroni (chiamata impropriamente così, perchè è la 296/07) non costituisce certo una pietra miliare nella storia della scuola pubblica italiana, ma è “solo” una legge finanziaria, sottoponibile, così come previsto dalle leggi, all'esame dei tribunali. Da ciò ne discende che il fatto che sia “passata” e sia legge dello Stato non significa che sia infallibile. In tal senso, sarebbe opportuno rileggere qualche passaggio delle sentenze, allo scopo di avere un quadro più equo della situazione. Già la sez IIIB del Tar del Lazio così si era espressa sulle graduatorie:“...pertanto, la riconfigurazione delle graduatorie provinciali, da permanenti a esaurimento (come stabilitod alla “legge Fioroni”), non implica ex se l’immobilità e/o la cristallizzazione di queste ultimenel senso inteso dall’amministrazione scolastica.”Sulla questione era intervenuto lo stesso T.A.R. Lazio, che con sentenza n.10809 del 27/11/08, non sospesadal Consiglio di Stato con ordinanza n.1525/09, aveva già avuto modo di chiarire che “La locuzione usata fa specifico riferimento alla possibilità di un ingresso ex novo, ulteriore e definitivo, in dette graduatorie, così in definitiva conformando le graduatorie a esaurimento; essa però non può essere piegata – se non sulla base di un’arbitraria estensione del suo significato – al punto da cogliervi conseguenze limitative per i soggetti interni al sistema delle graduatorie provinciali; per i quali non sono dunque ipotizzabili preclusioni di mobilità, anche territoriale, nell’ambito delle distinte graduatorie.”Pertanto appare grave, a nostro avviso, affermare che i sindacati si siano attestati su posizioni già sonoramente bocciati dal TAR del Lazio, dal Consiglio di Stato, dalla Consulta e dal Presidente della Repubblica, perchè sostenere posizioni così palesemente incostituzionali, porrebbe i sindacati in un'ottica e in uno spirito decisamente contrario allo spirito e ai motivi per cui sono nati.Ci scappa un sorriso invece quando si parla di continuità: dopo aver tagliato ben 150.000 posti di lavoro, lasciato senza sede docenti di ruolo, si vuole garantire la continuità a molti precari che il prossimo anno non avranno neanche una cattedra. Se veramente vogliamo garantire la continuità, si dovrebbe partire da basi decisamente diverse: ritirare i tagli, assumere su tutti i posti disponibili e vacanti, limitare trasferimenti e assegnazioni provvisorie. Ma, come al solito, si preferisce spacciare come difesa della continuità un provvedimento assurdo. Si cita addirittura il contratto, nonostante si evidente la differenza tra un docente di ruolo ( la cui permanenza in sede può è spesso legata alle scelte personali e perciò incentivata) con docenti precari (la cui permanenza in sede dipende quasi esclusivamente dai tagli operati dal governo di cui anche il senatore Pittoni fa parte).

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