Oggi precari davanti alla Camera per dire no a dl sviluppo. Presidio senza bandiere:sindacati e partiti alimentano divisioni
Data: Sabato, 18 giugno 2011 ore 06:53:13 CEST
Argomento: Comunicati


I precari della scuola si coalizzano contro le norme del decreto sviluppo e decidono di tornare ancora una volta in piazza: lo faranno oggi, a partire dalle 14, con un presidio permanente in programma davanti a Montecitorio. Secondo gli organizzatori della protesta, che hanno deciso di costituirsi nello slogan 'Precari uniti contro i tagli' e di conseguenza di tenere lontani dal presidio i riferimenti politico-sindacali, il decreto, su cui la Camera dovrà esprimere la fiducia lunedì "contiene norme che, contrariamente a quanto propagandato dal governo, contribuiscono ad affossare" gli oltre 240mila docenti e almeno 50mila Ata inseriti nelle graduatorie provinciali. 
Tra i punti del dl, in via di approvazione, contestati dai precari figura la loro esclusione dagli effetti derivanti dalla "normativa europea che impone l'assunzione (a tempo indeterminato ndr) dopo tre anni di lavoro. In compenso - continua la nota del comitato - i tagli proseguono inesorabili: è in corso la terza tranche dei 150.000 tagli agli organici e degli 8 miliardi ai finanziamenti imposti dalla Finanziaria del 2008". Il riferimento è all'annunciata eliminazione, da parte dell'amministrazione, di circa 19mila cattedre ed altri 15mila posti come amministrativi, tecnici ed ausiliari: per l'ufficializzazione dei dati è ormai questione di poche settimane.
Il presidio  si svolgerà senza riferimenti politici o sindacali, da cui i precari intendono prendere le distanze. "Invitiamo tutti i cittadini - sottolineano - a partecipare senza bandiere o segni distintivi di sindacati e partiti politici. Chiediamo a tutti i precari che parteciperanno al presidio di non cadere nel bieco tranello della politica che mira ad alimentare divisioni tra lavoratori con false promesse corporative". (TMNews)





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