Smacchi (Pd), Gelmini sconfessata anche da Consiglio di stato
Data: Venerdì, 17 giugno 2011 ore 09:15:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi commenta la sentenza del Consiglio di Stato che “respinge il ricorso del ministro Gelmini e apre la strada alla prima azione collettiva contro la pubblica amministrazione”. Per Smacchi “il Governo Berlusconi ha riversato sulla scuola una riforma insostenibile dal punto di vista finanziario” ed è necessario che “la Regione si attivi subito per istituire un tavolo con tutti gli enti locali, per evitare che le 'classi pollaio' diventino la normalità anche in Umbria”. (Acs) Perugia, 16 giugno 2011 - “Ancora una volta un tribunale sancisce l’inadeguatezza e le lacune delle norme del Governo Berlusconi, l’Italia al 21esimo posto dopo la Bulgaria per la spesa per l’istruzione (4,4 per cento del Pil)”. Lo rimarca il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) evidenziando che a pochi giorni dalla sua interrogazione sulla situazione della carenza di organico e sull’inidoneità delle classi a contenere 35 alunni “arriva la sentenza del Consiglio di Stato che respinge il ricorso del ministro Gelmini e apre la strada alla prima azione collettiva contro la pubblica amministrazione. Il Governo Berlusconi ha riversato sulla scuola una riforma insostenibile dal punto di vista finanziario, riducendo di 8 miliardi di euro i finanziamenti che ha portato alle classi pollaio e al conseguente rischio dell’abbassamento della qualità didattica e dell’aumento della dispersione scolastica”. Smacchi denuncia che “si è preferito dare attuazione alle norme di riorganizzazione della rete scolastica e di efficace utilizzo delle risorse umane, tralasciando di emanare il Piano generale di edilizia scolastica. I motivi sono semplici: la riorganizzazione comporta risparmi mentre un piano serio di messa a norma degli edifici scolastici è molto costoso. In Umbria, dove ci sono circa 118mila studenti divisi in circa 5.600 classi, sono arrivati 7 milioni di euro per mettere a norma circa 40 istituti a fronte dei 263 che necessitano di interventi e che, come richiesto anche dalle associazioni dei costruttori, potrebbe fare da volano per una minima ripresa del settore. La normativa sulla sicurezza – spiega il consigliere regionale del Partito democratico - impone a Comuni e Province di garantire 1,80 mq ad alunno nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole medie, mentre per le superiori questo limite è di 1,96 mq: questo significa che un locale adatto a contenere 35 alunni deve essere grande almeno 70 mq, superficie molto improbabile da trovare nei nostri istituti, ospitati molte volte in strutture antecedenti agli anni ‘50. Ritengo utile - conclude Smacchi - che la Regione si attivi subito per istituire un tavolo con tutti gli enti locali, per pianificare azioni politiche congiunte atte a scongiurare che le 'classi pollaio' diventino la normalità anche in Umbria”. (AGENPARL)

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