Pratiche scolastiche di ecosostenibilità. Progetto didattico in collaborazione con Aetnanet.org
Data: Giovedì, 16 giugno 2011 ore 12:49:03 CEST Argomento: Redazione
Come
praticare (e insegnare!) l’ecosostenibilità a scuola? Il professor Aldo Domenico Ficara ci
racconta una possibile strada, tra le tante, percorribile nei nostri
edifici scolastici: il riciclaggio dell’alluminio. Un’esperienza proposta all’interno di
un progetto didattico che partirà dal prossimo anno scolastico 2011/12,
in collaborazione con il Consorzio AetnaNet. (da http://www.educationduepuntozero.it/community/pratiche-scolastiche-ecosostenibilita-4013430587.shtml)
Cominciamo con il dire che il riciclaggio dell’alluminio proveniente da
raccolta differenziata dei rifiuti urbani riguarda gli imballaggi come
le scatole per alimenti, le bombole aerosol, le chiusure per bottiglie
e vasi, ma in ambito scolastico può riguardare soprattutto le lattine
per bevande. L’idea di un riciclo dell’alluminio all’interno delle
scuole, da inserire in un più vasto progetto di scuole ecosostenibili,
mi è balenato in mente durante una delle ricreazioni in cui facevo
servizio di vigilanza agli studenti, tra le tante cose, notavo il
cospicuo numero di lattine per bevande che i miei studenti gettavano
nel cestino dopo il loro uso.
La possibile collaborazione progettuale con il consorzio AetnaNet nasce
dalle peculiarietà stesse del consorzio, infatti, Aetnanet associa
istituzioni scolastiche della provincia di Catania che si impegnano nel
miglioramento dell’efficienza dei servizi didattici, amministrativi, di
documentazione, secondo standard concordati di qualità, con l’impiego
di strutture telematiche finalizzate allo scopo. Da qui il passo verso
una programmazione di una serie di lezioni sul riciclo dell’alluminio è
stato breve, confortato anche dalla stesura, in qualità di supervisore
SISS, di una precedente relazione finale per il tirocinio, elaborata
qualche anno fa presso la SISS dell’Università degli studi di Messina
dal titolo “L’alluminio: usi e riusi” pubblicata nei “Quaderni di
didattica e didassi” della stessa SISS, in un articolo dal titolo “
Sapere per saper fare. Esperienze laboratoriali nella scuola superiore
di primo grado”. Da queste lezioni potranno emergere con forza lo
studio e l’analisi dei punti cardine delle strategie ambientali per uno
sviluppo sostenibile, secondo quanto discusso dalla comunità
internazionale ai vertici di Stoccolma del 1982, di Rio de Janeiro del
1992 e di Johannesburg del 2002. Dove si potranno approfondire
tematiche sul come l’UE abbia individuato una Politica Integrata di
Prodotto (IPP) e sul come il VI Programma di Azione Ambientale
ribadisca l’impegno ad azioni preventive sui prodotti, da implementare
già nella fase di progettazione dei beni (design for environment),
nonché al riuso, riciclo e recupero dei rifiuti.
L’importanza di una scelta progettuale ecosostenibile per un edificio
scolastico può comprendere oltre il riciclo dell’alluminio, la
realizzazione di un sistema di coibentazione, teso a ridurre i consumi
energetici, la costruzione di una cisterna per la raccolta e il
riutilizzo delle acque piovane, l’utilizzo di pannelli solari per
riscaldare l’acqua sanitaria, e quello di pannelli fotovoltaici per
produrre energia elettrica.
Tornando al riciclo dell’alluminio, è utile spiegare agli studenti che
il rifiuto (lattine per bevande) andrà inviato a un impianto di
separazione e primo trattamento, dove si separeranno eventuali metalli
magnetici (ferro) o da altri materiali diversi (vetro, plastica ecc.)
attraverso un separatore che funziona a correnti parassite generate da
un opportuno campo magnetico. Il rifiuto sarà poi pressato in balle e
portato alle fonderie, dove, dopo un controllo sulla qualità del
materiale, sarà pretrattato a circa 500 °C per eliminare vernici o
altre sostanze estranee aderenti, mentre la fusione avverrà in forno
alla temperatura di 800 °C, fino a ottenere alluminio liquido che sarà
trasformato in lingotto. L’alluminio riciclato avrà proprietà
equivalenti a quello originario, e potrà essere impiegato per nuovi
imballaggi, industria automobilistica, edilizia e casalinghi. Il suo
recupero e riciclo, oltre a evitare l’estrazione di bauxite, consentirà
di risparmiare il 95% dell’energia richiesta per produrlo partendo
dalla materia prima, infatti, per ricavare dalla bauxite 1 kg di
alluminio sono necessari 14 kWh, mentre per ricavare 1 kg di alluminio
nuovo da quello usato serviranno solo 0,7 kWh di energia.
Inoltre è didatticamente importante far conoscere agli studenti che le
attività di trattamento, selezione, recupero e commercializzazione dei
rottami sono sviluppate in Italia da imprese che si riconoscono a
livello associativo in Fise-Assoambiente, che rappresenta a livello
nazionale e comunitario le imprese che gestiscono servizi ambientali; e
in Assofermet Associazione Nazionale dei Commercianti in Ferro e
Acciaio, Metalli Non Ferrosi, Rottami Ferrosi, Ferramenta e Affini.
Aldo Domenico Ficara
aldodomenicoficara@alice.it
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