La manifestazione al Miur contro la Scuola-Miseria e la Scuola-Quiz
Data: Mercoledì, 15 giugno 2011 ore 21:06:37 CEST Argomento: Sindacati
Dalla vittoria
referendaria alla difesa della scuola bene comune
La straordinaria vittoria referendaria
segna una svolta epocale nel nostro Paese.
Chiude 30 anni di craxi-berlusconismo, cioè di una catastrofica
ideologia che ha
esaltato il privato contro il pubblico, la concorrenza spietata contro
la solidarietà, le
gerarchie contro l’eguaglianza, l’irresponsabilità collettiva contro la
difesa dei beni
comuni, il familismo corrotto e amorale contro la cooperazione sociale
e civile.
La netta maggioranza degli italiani/e ha detto SI non solo all’acqua
pubblica e alla
energia pulita ma ad una nuova tendenza “benicomunista” che privilegia
il “noi”
all’”io”, che richiede la massima valorizzazione dei beni comuni,
dall’acqua
all’ambiente, dalla scuola alla sanità, e che ha chiaro quanto sia
decisivo il controllo
democratico sui beni pubblici e condivisi.
Il centrosinistra che, spudoratamente, ha provato a fare proprio il
successo
referendario, malgrado sia stato in maggioranza, e a lungo, ostile ai
quesiti
referendari e alla democrazia dal basso che rappresentavano, avendo
fatta propria
per due decenni la filosofia liberista berlusconiana, dovrebbe aver
capito che milioni
di persone non hanno più intenzione di affidargli mandati per una vera
socializzazione e democratizzazione dei beni comuni.
In questo spirito oggi abbiamo
scioperato in tutta Italia e manifestato a Roma
in difesa di quel grande e primario bene comune che è l’istruzione
pubblica,
immiserita e mortificata nell’ultimo ventennio con il contributo
bipartisan di
centrodestra e centrosinistra.
Nonostante la gran parte delle scuole fosse chiusa per le pulizie
post-referendarie e
molti presidi-padroni avessero fatto svolgere illegalmente gli scrutini
prima del
termine delle lezioni, parecchie
centinaia di docenti ed ATA hanno “assediato”
per ore il MIUR della ministra Gelmini, affinchè vengano
cancellati i disastrosi tagli
alla scuola, il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità,
l’espulsione dei precari e
l’utilizzo dei ridicoli quiz Invalsi per valutare scuole e docenti.
Domani lo sciopero degli scrutini
proseguirà in tutta Italia (tranne Marche, Puglia
e Veneto che hanno scioperato nei giorni scorsi; e Liguria e prov. di
Bolzano che lo
faranno il 16-17 giugno).
Dal 19 al 24 luglio i COBAS saranno a
Genova per il decimo anniversario degli
eventi dell’anti-G8 del 2011, per tessere, con tutte le
strutture sociali, sindacali e
politiche che si battono in difesa dei beni comuni e della giustizia
sociale, una grande
alleanza antiliberista per trasformare radicalmente il nostro Paese e
le nostre
istituzioni, in stretto collegamento con il più ampio movimento
altermondialista che,
dal Maghreb all’America Latina, lotta
per “l’altro mondo possibile”.
Piero
Bernocchi (portavoce nazionale COBAS)
|
|