La FLC siciliana approva un odg per rilanciare l'istruzione e il piano di assunzioni
Data: Mercoledì, 15 giugno 2011 ore 07:37:27 CEST
Argomento: Sindacati


Il Comitato Direttivo della FLC CGIL Sicilia riunito a Palermo il 10 giugno 2011 presso la CGIL regionale approva il seguente Ordine del Giorno.
Le scelte del Governo sulla scuola siciliana hanno determinato un arretramento del sistema scolastico che è diventato l’ultimo in Italia per qualità dell’offerta formativa come testimoniano recenti e autorevoli indagini. La virulenza dei tagli indiscriminati oltre
all’impoverimento dei livelli qualitativi ha determinato drammi occupazionali e fenomeni di sovrannumerarietà che penalizzeranno
ulteriormente i precari siciliani che non troveranno risposta nel piano di assunzioni previsto dal Governo per il prossimo triennio.
Occorre pertanto ripristinare in Sicilia un tempo scuola ed un’offerta formativa che metta la Regione in linea con i territori più avanzati del Paese.
Il Comitato Direttivo rileva che dalle disposizioni relative al precariato scuola previste all’interno del cosiddetto "Decreto
sviluppo" non è chiaro quante siano realmente le immissioni in ruolo dello sbandierato piano straordinario annunciato dal governo per il prossimo anno scolastico. Le 65 mila assunzioni in tre anni non coprono tutti i posti vacanti e disponibili ma, come ha sostenuto la FLC con la campagna “Operazione 100 000”, da subito si possono aggiungere ulteriori 35.000 posti per arrivare nel triennio a stabilizzare 150.000 lavoratori. La previsione del Governo è insufficiente, non dà alcuna risposta al fabbisogno della scuola ed ai precari siciliani e si configura come una misura iniqua che tende solo a soffocare, peraltro maldestramente, il contenzioso che sta travolgendo la scuola.
Il Comitato Direttivo ribadisce la richiesta di
•       bloccare la terza tornata dei tagli insostenibili per la
funzionalità delle scuole attraverso il ripristino dei posti in
organico;
•       procedere alle centomila assunzioni subito e comunque a copertura di
tutti i posti vacanti e disponibili;
•       approvare un piano straordinario pluriennale di immissioni in ruolo
per esaurire le graduatorie.
Il Comitato Direttivo evidenzia come, mentre il Governo e la sua
maggioranza mirano a cancellare il sistema delle graduatorie per
costruire un nuovo spazio di clientele, si distingue la proposta della
FLC Cgil: una proposta articolata che punta a tenere insieme
all’interno di una visione complessiva, l’intera partita riguardante
gli organici, la gestione delle graduatorie ed il reclutamento
rispondendo anche alla richiesta di qualità attraverso l’organico
funzionale.
Il Comitato Direttivo della FLC CGIL Sicilia impegna la FLC Cgil e la
Cgil a respingere logiche territoriali e corporative in netto
contrasto con la storia della CGIL e lesive dell’unità nazionale e di
quei principi costituzionali chiaramente espressi nella recente
sentenza della Consulta sulle graduatorie n. 41 del 7 febbraio 2011
che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma
4ter, del D.L. 134/2009 convertito dalla legge 24.11.2009 n. 167
confermando, in buona sostanza, la legittimità della regola generale
dell’inserimento secondo il criterio del punteggio, dei docenti nelle
province diverse da quella di appartenenza anche nella prospettiva di
non ostacolare indirettamente la libera circolazione delle persone sul
territorio nazionale. La logica conseguenza è la riformulazione delle
graduatorie relative al biennio 2009/2011, che sono state annullate
limitatamente alle “code” e che, pertanto, dovranno essere rettificate
in autotutela in ossequio alla regola generale dell’inserimento in
base al punteggio maturato da ciascun candidato, con conseguente
immissione in ruolo “ora per allora”.
La FLC CGIL, pertanto, non può consentire che prevalgano campanilismi
anacronistici ed opportunismo politico sullo Stato di diritto
consegnatoci dai Padri Costituenti  proprio nell’anno del 150°
dell’Unità d’Italia.
Il Comitato Direttivo denuncia
•       la truffa giuridica che tenta di derogare alla direttiva UE sulla
stabilizzazione dei contratti a tempo determinato per annullare i
ricorsi per l’immissione in ruolo e il riconoscimento dell’anzianità;
su questo impegniamo tutta la FLC Cgil a continuare ad assumere
iniziative politiche e legali per impedirlo;
•       la scelta di istituire una fondazione, sotto il controllo del
ministero dell’economia, per sostenere il sistema universitario del
diritto allo studio perché questa non è la soluzione ai problemi
dell’università italiana;
•       il progressivo impoverimento dell’Università pubblica operato
attraverso il continuo taglio delle risorse umane e strumentali,
lasciando insoluto ed anzi aggravando il problema della
precarizzazione della ricerca e della didattica;
•       la volontà del Governo e della Lega Nord che, dopo il fallimento del
tentativo di congelamento delle graduatorie permanenti, cerca di
aggirare la sentenza della Corte Costituzionale attraverso
accantonamenti di posti utilizzando retroattivamente le graduatorie
2009/2011 dichiarate incostituzionali non ancora rettificate in
ossequio alle statuizioni della Consulta;
•       la paradossale proposta di bonus di 40 punti per bloccare i docenti
sulle graduatorie in cui erano stati costretti INCOSTITUZIONALMENTE  a
rimanere nel 2009.
Il Comitato Direttivo impegna la FLC CGIL
•       ad assumere una posizione netta e chiara sulle nuove assunzioni che
devono essere operate su graduatorie aggiornate o su graduatorie
riviste con l’inserimento a pieno titolo nella propria posizione di
tutti gli inseriti e non in coda come INCOSTITUZIONALMENTE è stato
fatto nel 2009 e nel 2010;
•       a contrastare l’emanazione di provvedimenti solo per i neo assunti
mediante una invocata strumentale tutela della continuità che non può
mai essere separata dalla qualità dell’offerta formativa, che già
risulta ormai indebolita da una selvaggia politica governativa di
tagli indiscriminati che la stessa Lega ha sostenuto e condiviso;
•       a tenere come unico riferimento nelle scelte politiche che saranno
adottate la Carta Costituzionale.
Infine, ove il Parlamento dovesse approvare il decreto sviluppo con
questi punti discriminanti ed incostituzionali, il Comitato direttivo
impegna la segreteria regionale:
•       ad intraprendere ogni iniziativa politica e giudiziaria per
contrastare il perdurare di una politica che penalizza in modo
aggiuntivo la nostra regione che è tra le aree territoriali
maggiormente svantaggiate;
•       a programmare iniziative di mobilitazione per la difesa della
qualità del sistema di istruzione e formazione pubblica statale e del
diritto al lavoro.
APPROVATO ALL’UNANIMITÀ

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