Abuso di potere per causa di forza maggiore. Quando i presidi fanno gli equilibristi
Data: Martedì, 14 giugno 2011 ore 07:05:56 CEST
Argomento: Redazione


C’era una volta, nella Trinacria terra, un  Istituto di Istruzione Superiore con la sua bella sezione staccata. Lo governava un DS che si preoccupava più dell’apparenza che della sostanza, preferiva l’immagine al  contenuto, puntava  sulla quantità  e meno alla qualità, optava per la forma piuttosto che per la materia. Aristotele  preferiva il “sinolo” per comporre due importanti elementi. Tommaso d’Acquino pensava -inscindibili il corpo e l’anima.  Eppure se questo DS avesse amato Montesquieu avrebbe trovato l’equilibrio tra la lettera e lo spirito delle leggi. Invece come un capitano di lungo corso, amava seguire la rotta - tra i flutti impetuosi delle leggi scolastiche – interpretando le norme scolastiche ad personam.
Il Fato volle che, nel dicembre dell’anno 2010, la sua sezione staccata rimanesse chiusa per una settimana, per causa di forza maggiore, certificata  da autorità pubbliche (VV. FF. e VV. UU.), in seguito a problemi di incolumità e sicurezza. E così, pensando che si non sarebbero effettuati i 200 gg. di lezione previsti dal  T. U. 297/1994, art. 74 c. 3, e ritenendo che la forma doveva prevalere sempre sulla  sostanza, il DS decretò che la bella sezione staccata svolgesse regolari lezioni anche il lunedì 13 giugno. E ciò senza delibera del Consiglio di Istituto ma con una circolare interna del 1° giugno 2011 e  priva di numero di protocollo.  Così facendo, è vero che formalmente venivano completati i 200 giorni di lezione previsti dalla legge scolastica, ma il DS dimenticava che sostanzialmente non è rilevante il numero dei giorni di lezioni inferiore a 200 giorni  qualora risultasse   per causa di forza maggiore e che quindi l’anno scolastico non poteva essere automaticamente invalidato. 
Dimenticava  però quel DS che, col decreto del 22/07/2010, l’assessore della regione Sicilia Centorrino aveva stabilito che  gli adattamenti del calendario scolastico potevano riguardare  la data di inizio delle lezioni e/o la sospensione delle lezioni, in corso d’anno scolastico.  Ma non dava libertà di differire  il termine delle lezioni oltre l’11 giugno. Lo stesso decreto assessoriale raccomandava, (in linea col sistema pedagogico “preventivo”  di don Bosco) che gli adattamenti del calendario scolastico da parte dei singoli Istituti scolastici fossero volti anche a far fronte ad eventuali sospensioni del servizio connesse ad inderogabili esigenze locali o per eventi straordinari.
Nell’ ordine di servizio imposto dal DS c’erano tutti gli estremi di abuso di potere . E come se non bastasse, a fare traballare l’anno scolastico rimanevano vizi di forma enormi che rischiavano di intaccare la sostanza delle cose. Vengo e mi spiego. In molte scuole si applica la settimana corta e i giorni di lezione sono 170 circa. Nessun problema: ormai quello che conta è il monte ore. La Gemini, per esempio, prevedeva, nelle prime classi di quella sezione dell’ I.I.S. ****, un totale annuo di 1122 ore di lezioni. Purtroppo le ore effettive – da settembre al 13 giugno –furono 1053: cioè 69 in meno rispetto alla legge di riforma. Non essendoci soldi per le supplenze: un giorno le classi uscivano prima e in un altro entravano dopo.  I duecento giorni subivano una drastica cura dimagranate. Di questo quel DS non si era mai preoccupato. Tanto non si intaccava la forma e l’apparenza!
Direbbero i miei 25 lettori: “Tutta ‘sta storia per un giorno di scuola?”. Nel mio profilo di Facebook  mi descrivo come tomista-agostiniano. Passo dalla ragione al sentimento, dal sillogismo all’emozione. Filippa  Giordano  ha cantato a Sanremo “Il giorno in più”  con una frase significativa: “Un giorno in piu' non cambia niente,  lo so. Lo dico sempre, pero'…”. Eppure la sapienza sicula non sbagliava: “Attacca u sceccu unni voli u patruni” . Oggi quel DS di lungo corso crocieristico ha salvato la faccia e quella bella sezione staccata dell’I.I.S.**** avrà un posto nel Guiness dei primati per avere svolto regolari lezioni (unica in tutta la Trinacria !)  il 13/06/2011. Appello a tutti i  Dirigenti Scolastici: è uscito il calendario scolastico 2011-12 , a firma Centorrino. Sono previsti 208 giorni di scuola. Melius abundare quam deficere.
Diceva  Sant’Antonio di Padova“ La verità genera odio; per questo alcuni, per non incorrere nell'odio degli ascoltatori, velano la bocca con il manto del silenzio”. Cioè:  “testa ca non parla si chiama cucuzza”. C’era una volta e c’è ancora adesso!

 Giovanni Sicali
 giovannisicali@gmail.com






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