Sono diversi (diversamenteabili?), ma hanno gli stessi diritti. E mirano al diploma o all’attestato.
Data: Mercoledì, 08 giugno 2011 ore 14:49:37 CEST
Argomento: Redazione


Domenica 3 giugno ’11 a pag. 36 de La Sicilia, leggo una accorata lettera firmata. Non c’è la risposta del giornale. Una mamma-leonessa scrive di suo figlio, affetto da Dsa (dislessia, disortografia, discalculia). Che non è una malattia. E’ una condizione per persone anche geniali: Einstein, Napoleone, Walt Disney,Leonardo da Vinci, Cher, Tom Cruise... avevano un Dsa (Disturbi specifici  dell’apprendimento).
Aetnanet non è un sito di consulenza. E’ di opinioni. La mia non è una risposta ai tanti interrogativi di un genitore. Mi mancano alcuni elementi del caso particolare. Ma, per il fatto che ha diritto al sostegno con una insegnante specializzata, deduco che  il ragazzo non ha solo Dsa.  Fa sapere che il figlio ha già conseguito - con ottimi voti -  l’attestato di qualifica  e non il diploma triennale. E si ipotizza una “crudeltà istituzionale” perché la docente di sostegno consiglia l’interruzione degli studi per l’impossibilità di accedere all’esame di maturità, perché “inutile”.
Non sono assolutamente d’accordo con la collega docente. All’esame di Stato gli alunni in situazione di Handicap sono regolati dall’O. M. dall’articolo 17 (sempre quel numero, come un destino!).  Alcuni di essi possono raggiungere il diploma come e meglio dei normodotati, altri invece acquisiscono l’attestato che certifica i crediti formativi raggiunti. Dato l’argomento importante e delicato, voglio metterci poca farina del  mio sacco e fare parlare la normativa ufficiale, anche  se in forma sintetica.
1. Per i candidati che seguono la programmazione curriculare e col l’insegnante di sostegno, “la commissione (…) può predispone prove equipollenti a quelle assegnate agli altri candidati e che possono consistere nell'utilizzo di mezzi tecnici o modi diversi, ovvero nello sviluppo di contenuti culturali e professionali differenti. In ogni caso le prove equipollenti devono consentire di verificare che il candidato abbia raggiunto una preparazione culturale e professionale idonea per il rilascio del diploma attestante il superamento dell'esame. Per la predisposizione delle prove d'esame, la commissione d'esame può avvalersi di personale esperto; per il loro svolgimento la stessa si avvale, se necessario, dei medesimi operatori che hanno seguito l'alunno durante l'anno scolastico. (…) I tempi più lunghi nell'effettuazione delle prove scritte e grafiche e del colloquio non possono di norma comportare un maggior numero di giorni rispetto a quello stabilito dal calendario degli esami. In casi eccezionali, la commissione (…) può deliberare lo svolgimento di prove scritte equipollenti in un numero maggiore di giorni.
2. I candidati che hanno seguito un percorso didattico differenziato (PEI) possono  sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto finalizzate solo al rilascio dell'attestazione - dei crediti formativi - di cui all'art. 13 del D.P.R. n. 323/1998.  I testi delle prove scritte sono elaborati dalle commissioni, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe”. Per questi alunni  che,  al termine della frequenza dell’ultimo anno di corso, essendo in possesso di crediti formativi, possono (non obbligatoriamente) sostenere l’esame di Stato, i Consigli di classe presentano alle Commissioni d’esame un'apposita relazione, nella quale danno indicazioni concrete sia per l'assistenza alla persona e alle prove d'esame sia sulle modalità di svolgimento di prove equipollenti, sulla base dell'esperienza condotta a scuola durante il percorso formativo,  al fine di facilitare lo svolgimento delle prove stesse. Per l’esame di Stato conclusivo dei corsi, tale relazione fa parte integrante del documento del Consiglio di classe del 15 maggio. 
3. Per i candidati Dsa sono ad esempio importantissimi gli Strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi previsti dal DPR n. 122 del 22/06/2009, art. 10. Quelli compensativi (res faciendae) possono essere: le tabella delle misure e delle formule; l’uso della calcolatrice; del registratore; delle cartine geografiche e storiche; le mappe concettuali; il PC con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e/o sintesi vocale; le cassette registrate (dagli insegnanti e/o dagli alunni); la valutazione formativa che non tenga conto dell'errore ortografico, ma del contenuto… Gli strumenti dispensativi (res vitandae) mettono in secondo ordine: la lettura a voce alta; la scrittura veloce sotto dettatura o gli appunti presi in classe; lo studio mnemonico; le interrogazioni programmate… Secondo la CM del 5/1/2005 tali strumenti debbono essere applicati in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi gli esami.
-  Mi chiamo Francesco ed ho la sindrome di Asperger (AS). Per semplificare mi definiscono autistico. Ho un danno qualitativo nell'interazione sociale. Voglio relazionarmi con gli altri, ma mi mancano delle abilità. Per il mio modo di fare vengo considerato strano. Spesso appaio goffo e interpreto male i ruoli sociali.  Qualche volta ho un atteggiamento chiuso e  stralunato. Ho una intelligenza media o superiore alla media, e non mi interessa possedere certe competenze. Incontro difficoltà nelle normali attività scolastiche come la comprensione del testo, la risoluzione di problemi, l’abilità organizzativa, lo sviluppo di concetti e l’abilità di fare deduzioni. Ho difficoltà ad adattarmi ai cambiamenti od ai fallimenti e non imparo dai miei errori. La mia famiglia è meravigliosa. Sono contento di aver frequentato con un certo successo i 4 anni del Liceo artistico. Quest’anno sono tra i candidati al diploma di maturità.  Farò le prove di esami come i miei compagni ma in forma equipollente.  Non sono prove  facilitate e semplificate. Sono solo  più adatte alla mia personalità per raggiungere gli obiettivi comuni della classe. Non cerco commiserazioni: reclamo i miei diritti.
- Ciao. E in bocca al lupo per gli esami di Stato! So che non ti chiami Francesco. Tu hai sconfitto il gigante Golia. Ti ci vedo però ad affrontare e rendere mansueti i lupi di ogni Gubbio.

Giovanni Sicali

giovannisicali@gmail.com






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