Lettera di risposta alle critche alla Graduatoria ad Esaurimento Nazionale
Data: Lunedì, 06 giugno 2011 ore 06:38:36 CEST
Argomento: Redazione


Rispondo a chi (http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-242275.html ) avanza critiche alla nostra proposta di istituzione della G.E.N , facendo presente che l' istituzione di una graduatoria nazionale ad esaurimento per le immissioni in ruolo, con la possibilità per gli aspiranti di indicare gli ambiti territoriali in cui si desidera essere inseriti è l'unica via d'uscita, allo stato attuale delle cose, per garantire l'applicazione del principio del merito nella selezione del personale docente, in considerazione dei titoli posseduti e della professionalità acquisita.
Sappiamo che i posti messi a disposizione non aumentano e che la scure dei tagli continuerà ad abbattersi inesorabile, però la nostra proposta farebbe in modo che i posti vacanti e disponibili andassero a giusta destinazione, fossero dati, cioè,  a chi, con sacrificio,  ha guadagnato competenza professionale e titoli in molti anni di gavetta. Se le cose restassero come sono, ci sarebbero province che resterebbero "scoperte", nel senso che non tutti  i posti messi a ruolo sarebbero conferiti e le cattedre residue resterebbero alla mercé di colleghi non abilitati, privi di esperienza e di titoli.
Peraltro, il signor  Paolo Muroni non tiene conto di un fatto fondamentale: nessun D.M. o regolamento può limitare il diritto alla mobilità del lavoratore, il diritto al lavoro deve poter essere esplicato senza alcuna limitazione su tutto il territorio nazionale. In questo senso la nostra proposta  ha piena coerenza costituzionale. Al punto che sta riscuotendo il favore di alcune forze politiche , che intendo sollecitare, affinché si facciano carico della trasformazione della proposta di Professione Insegnante in un  disegno di legge
Il dipartimento Scuola dell’IdV , ad esempio, ritiene che soltanto garantendo l’esaurimento delle graduatorie in tempi brevissimi si possano soddisfare le legittime aspettative dei precari in esse inseriti; sapendo che i limiti alla  mobilità nazionale diventano  uno strumento capestro  per i docenti che sanno di non aver più possibilità lavorative nelle province in cui sono iscritti attualmente; mentre l’unica soluzione in grado di garantire un reclutamento, almeno rispettoso del principio del merito, potrebbe essere l’istituzione di una graduatoria nazionale ad esaurimento per le immissioni in ruolo, a garanzia della libertà di trasferimento e lasciando ai precari la possibilità di scegliere tutte le province italiane in cui desiderano essere inclusi.

Libro Tassella
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