Istat, 13.000 al concorso in cerca del ''posto fisso''
Data: Venerdì, 03 giugno 2011 ore 11:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Per i giovani italiani il posto fisso resta un miraggio e se la prospettiva di impiego è nella pubblica amministrazione si scatena un vero e proprio rally: per il concorso indetto dall'Istat per 115 posti di sesto livello, il primo della carriera impiegatizia, sono arrivate oltre 13.000 domande facendo scendere al meno di una su 100 la possibilità di ottenere il contratto di assunzione.                
 L'impiego è particolarmente ambito sia perchè si tratta di un contratto a tempo indeterminato sia perchè a fare il bando è un ente di ricerca con stipendi per questa qualifica (per la quale basta un diploma) di circa 1.400 euro netti al mese. E a far schizzare in alto le candidature c'è il blocco deciso l'anno scorso alle assunzioni nel pubblico impiego con un turn over in tutte le amministrazioni (a esclusione di polizia e vigili del fuoco) limitato al 20% delle uscite. In pratica quindi a fronte di 10 persone che escono dalla pubblica amministrazione fino al 2014 ne potranno entrare solo due rendendo quindi complicatissimo trovare un varco.

Ma negli enti di ricerca i vincoli al turn over sono inferiori a quelli delle amministrazioni statali anche se comunque le entrate dovranno essere quest'anno e nei prossimi anni inferiori alle uscite. E poco importa che lo stipendio con il quale si entrerà sarà bloccato ancora almeno per il biennio 2012-2013 (grazie a quanto prevede la manovra correttiva della scorsa estate) la busta paga resta comunque molto appetibile vista la situazione di incertezza nella quale ci si trova ancora. E appetibile, oltre all'importanza dell'Istituto, è anche l'orario di lavoro che è flessibile e limitato, come in tutte le pubbliche amministrazioni, a 36 ore settimanali a fronte delle 40 della maggior parte degli impieghi privati.

Visto il «numero considerevole» di domande arrivate all'Istat (come sottolinea lo stesso Istituto) ci sarà una prova «pre-selettiva» sulle materie oggetto del concorso (dal primo giugno saranno pubblicati i 5.000 quesiti dai quali saranno estratti quelli che saranno utilizzati per la prova d'esame). E dal 21 giugno partirà «la caccia al tesoro» con le prove preselettive che si terranno, proprio per il grande numero di candidati nei locali della nuova Fiera di Roma,in via Portuense nella Capitale.

LA STORIA: RICERCATORE, PUNTO A IMPIEGO ISTAT Ventisette anni, romano, laureato in filosofia e con in tasca anche il dottorato di ricerca con una tesi su Amartya Sen (economista indiano premio Nobel nel 1998): Mattia A. è uno degli oltre 13.000 candidati al concorso indetto dall'Istat per 115 posti di impiegato di sesto livello (il più basso della carriera impiegatizia), concorso che prevede come titolo di studio il solo diploma. «La strada per la carriera accademica - spiega - è molto lunga e soprattutto precaria. Sarebbe il mio sogno ma nel frattempo provo a fare tutti i concorsi possibili. Voglio essere autonomo economicamente, i miei genitori mi aiutano ma finora grazie all'assegno del dottorato (1.000 euro netti, ndr) l'aiuto è stato limitato».

Appena esaurito il dottorato Mattia ha tentato il concorso per la scuola superiore della Pubblica amministrazione (circa 60.000 domande e circa 30.000 persone che poi si sono effettivamente presentate ai test selettivi) ma non è riuscito a passarlo. «C'erano laureati in economia e diritto - spiega - e molti quiz erano molto complicati anche per loro». Entro l'estate - prosegue - farò anche quello per la Regione Lazio. Lo so che non chiedono tanti titoli e che si tratta di un lavoro impiegatizio ma preferisco un lavoro sicuro che mi consenta di continuare a studiare e scrivere. Oltre naturalmente a poter fare un progetto di vita. Con un contratto a termine, soprattutto annuale come gli assegni di ricerca, è difficile ottenere un mutuo e fare progetti non dico a lunga ma a media scadenza«.     (da Leggo.it)

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