Bonus permanenza per docenti che non si spostano. Il progetto Pittoni procede spedito
Data: Mercoledì, 01 giugno 2011 ore 07:04:59 CEST Argomento: Opinioni
Procede
spedito il progetto del senatore Mario
Pittoni, capogruppo per la Lega Nord in Commissione Istruzione
del Senato sul fronte del precariato scolastico. Proprio alla vigilia
della scadenza del termine per l’aggiornamento delle graduatorie
provinciali, prevista per oggi, Pittoni, interpellato dalla testata
www.vincenzobrancatisano.it ha sciolto i dubbi relativi alla possibile
marcia indietro sul bonus di permanenza che secondo un
emendamento concordato con il ministro dovrebbe essere assegnato a
tutti i docenti che hanno scelto di non spostarsi dalla propria
provincia.
Dopo la sconfitta elettorale in molti hanno sperato o temuto che del
bonus (una bufala, secondo i più) non si sarebbe parlato più. “Nessuna
marcia indietro”, tuona Pittoni. “Al
contrario, il risultato elettorale conferma che servono atti concreti e
il bonus di permanenza risponde a una richiesta precisa non solo degli
insegnanti del Centro Nord ma di tutti quelli che non vogliono essere
messi in concorrenza con l’universo mondo. Il problema nasce dalla
forte disomogeneità dei punteggi tra una provincia e l’altra”.
Ma guardi, senatore Pittoni, che i punti ci sono perché c’è tanta gente
che lavora nel Sud come precario da decenni. In certe classi di
concorso di Catania, Palermo, Reggio Calabria e non solo c’è gente nata
negli anni ’40.
“Gli insegnanti anziani ci sono anche al Nord. E in ogni caso non ha
senso sostituire insegnanti del Nord, che spesso sono insegnanti del
Sud che hanno scelto di spostarsi, con altri insegnanti del Sud che
questa scelta nel 2007 non hanno fatto”.
Torniamo al bonus. E’ diventato un’ossessione per alcuni, la speranza
di riscossa per gli altri. “C’è un
accordo preciso con il ministro per inserire nel decreto sullo sviluppo
un emendamento che serve a garantire un minimo di stabilità delle
graduatorie” .
Scusi, è il 1 giugno, data di scadenza per l’aggiornamento delle
graduatorie. E quelli che hanno fatto domanda? Conferma la norma di
salvaguardia prevista dal suo progetto?
“Nessun problema, il punto 4 della
proposta prevede la possibilità di revoca della domanda di
trasferimento”.
Veniamo a un altro punti ritenuto importante dai precari della scuola
in vista delle imminenti immissioni in ruolo di agosto. Saranno
retrodatate o no?
“Si potrà attingere dalle liste attuali. Il problema che è stato
segnalato, del rischio di un aggravio di spesa, che potrebbe convincere
il ministro Tremonti a fare retromarcia, non esiste. L’articolo ha solo bisogno di essere
formulato in maniera più corretta. L’obiettivo è quello di fare in modo
che i posti vadano a chi ha fatto la sua scelta nel 2007. Scelte
diverse rappresenterebbero una grande scorrrettezza e una mancanza di
rispetto nei confronti dell’intero corpo docente precario, già
sufficentemente vessato”.
Sì, ma le graduatorie ad esaurimento immobili sono state poi dichiarate
illegittime, almeno coì sostengono alcuni.
“Ma no, sono state soltanto cassate le code”.
E poi ci sono i nuovi abilitati che
non possono entrare nelle graduatori attuali in quanto a esaurimento.
Sono più di 20.000 e di loro non si occupa nessuno.
“Per loro è pronta la sezione aperta
del nuovo sistema di reclutamento su base regionale. I primi a potersi
iscrivere saranno proprio loro. Già oggi per i nuovi abilitati la legge
prevede la disponibilità del 50 per cento dei nuovi posti”.
Ciascuno nella propria regione?
“Non è previsto alcun vincolo di residenza. Il criterio di selezione
sarà meritocratico con la particolarità di una valutazione omogenea a
livello regionale”.
Come si procederà nei fatti?
“Ogni tre anni il ministro dell’Istruzione, in accordo con quello delle
Finanze, indicherà regione per regione quanti posti si rendono
disponibili e il 50 per cento andrà in automatico ai precari storici.
L’altro 50 per cento, come detto, ai nuovi abilitati”.
Senatore Pittoni, il suo pacchetto è considerato “anti Sud” da alcuni
docenti del popolo della rete .
“ Le pare che sarei andato fino a Palermo a presentarlo se fosse così?
E come si spiegherebbe la disponibilità della maggior parte delle forze
sindacali?”
Vincenzo
Brancatisano
www.vincenzobrancatisano.it
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