Treellle, analfabetismo e licenzia media le competenze offerte dagli italiani
Data: Martedì, 31 maggio 2011 ore 07:11:36 CEST Argomento: Sondaggi
Fuori dalla scuola e
con un titolo di studio basso che andrà a pesare su un mercato del
lavoro che richiede competenze sempre più qualificate. E' questo
l'identikit degli italiani tracciato dalll'associazione Treellle per
una società dell'apprendimento permanente, sulla scorta degli ultimi
dati Ocse.
Un terzo della popolazione italiana ha, infatti, competenze funzionali
debolissime, al limite dell'analfabetismo. Un altro terzo ha competenze
fragili, a rischio obsolescenza. In pratica, in Italia solo il 35%
delle persone è in grado di leggere, scrivere, parlare e discutere con
un adeguato livello di conoscenze e
competenze.
Un dato sconvolgente, rileva l'associazione Treellle, perchè in
Europa solo il 10-15% evidenzia competenze debolissime (meno della metà
rispetto all'Italia), mentre dal 50% al 70% della popolazione possiede
competenze elevate (il doppio rispetto all'Italia).
Ma il basso livello di istruzione degli italiani è confermato anche dal
capitale umano, valutato appunto in base ai titoli di studio. Le
persone che possiedono al massimo la licenza media sono il 48%, quasi
la metà della popolazione. L'Unione europea dei 19, quindi anche con
Paese non necessariamente avanzatissimi, ha una percentuale del 29%, il
Regno Unito del 32%, la Francia del 31% e la Germania del 16%.
In Italia ha titoli di istruzione terziaria solo il 14% della
popolazione, mentre in Europa il dato medio è del 24% e del 40% negli
Stati Uniti. "Si potrebbe pensare - osserva l'associazione Treellle -
che questi dati risentano di quote di popolazione anziana che non ha
goduto dell'offerta della scuola di massa, ma il defict italiano
persiste anche se si guarda ai soli giovani adulti".
E le previsioni non sono certo migliori. Secondo il Cedefop (Centro
europeo per lo sviluppo della formazione professionale) al 2020 in
Italia il 37% delle forze di lavoro avrà un basso livello di
qualificazione, contro il 20% dell'Europa-25. Avrà livelli alti di
qualificazione solo il 18% della forza di lavoro, contro il 32%
dell'Europa-25.
"Questi dati - sostiene l'associazione Treellle - denotano un deficit
professionale gravissimo, con il rischio che siano compromessi la
capacità competitiva e lo sviluppo del nostro Paese. Va allora preso
atto di una vera e propria emergenza nazionale, di tipo culturale ed
economico".
"Con una popolazione così poco qualificata -rimarca- c'è il rischio di
uscire dal novero dei paesi ad alto sviluppo, con gravi ostacoli per la
maturazione di una cittadinanza piena e consapevole raccomandata
dall'Unione europea per consolidare una democrazia informata e
partecipata".
In questo quadro per Treelle "è allora imperativo investire nella
scuola e nell'università, ma anche e da subito nell'educazione degli
adulti, come si fa già nei paesi avanzati". Treellle propone che Stato
e Regioni destinino nuove risorse all'educazione degli adulti e
realizzino due Piani straordinari, per favorire la coesione sociale e
per garantire le competenze di base ad alcuni gruppi specifici come gli
stranieri. (Labitalia)
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