Arrivano i diplomi per 'super tecnici'. Gelmini: ''E' quello che cerca l'impresa
Data: Mercoledì, 25 maggio 2011 ore 11:00:00 CEST
Argomento: Attività parlamentare


Un ‘super-diploma’ alternativo al percorso universitario che formi ‘super tecnici’ con i profili richiesti dalle imprese del territorio.  (da http://qn.quotidiano.net/)
E’ l’obiettivo dei 58 nuovi Istituti tecnici superiori (Its) che da settembre apriranno i battenti in tutte le regioni per “dare una risposta concreta al problema della disoccupazione giovanile e dell’abbandono scolastico”, come ha spiegato il ministro per l’Istruzione Mariastella Gelmini al convegno ‘Riscoprire il valore dell’Istruzione tecnica per lo sviluppo del Paese’, in corso a Roma.
Si tratta, ha spiegato Gelmini, di “fondazioni costituite da scuole, università e imprese per dare via a un’autentica integrazione tra istruzione, formazione e lavoro, al fine di fornire al mercato quei profili tecnici che consentano l’occupazione dei giovani, nel rispetto della loro inclinazione naturale ma avvicinando il sistema del lavoro al mondo della scuola”.
Un percorso “obbligato”, ha insistito il ministro per “non rassegnarsi al precariato e per orientare al meglio la scelta formativa dei ragazzi, che spesso si pentono degli indirizzi scelti e non assecondano le richieste di professionalità e competenza che arrivano dal mondo delle imprese”. Insomma, lo scopo principale e’ quello rafforzare il binomio ‘istruzione-lavoro’, passando per una formazione ad hoc che “immetta sul mercato i profili tecnici richiesti dalle imprese nel rispetto della cultura di base dei ragazzi”.
Ecco allora che a Novara, dove Finmeccanica ha investito nel settore dell’elicotteristica, uscirà a settembre una sorta di bando di gara per giovani diplomati interessati a lavorare nel settore: i corsi sono a numero chiuso e ogni fondazione organizza la didattica con una parte teorica e una pratica, da svolgere prevalentemente in azienda.
Lo ‘start up’ di ogni Its è garantito da un finanziamento di circa 460mila euro da parte del ministero dell’Istruzione che, di concerto con il dicastero del Lavoro, sta mettendo a punto un regolamento per il canale Its. Alla nascita delle fondazioni che sono ‘il cuore’ del nuovo modello d’istruzione, hanno spiegato i tecnici del ministero, “hanno contribuito 16 regioni con il coinvolgimento di 110 istituti tecnici e professionali, piu’ di 60 tra province e comuni, 200 imprese, 67 tra universita’ e centri di ricerca, 87 strutture di alta formazione e altri soggetti pubblici e privati, comprese le camere di commercio”.
Oggi è necessario, ha sottolineato ancora Gelmini, “un maggiore accordo tra mondo del lavoro e istruzione”. Per questo la riforma “punta alla modernizzazione dell’impianto organizzativo attraverso un’offerta formativa innovativa soprattutto per gli istituti tecnici e professionali”. La scuola deve dunque “rilanciare l’istruzione tecnica e professionale”, ha continuato il ministro, “perche’ se e’ vero che, secondo gli ultimi dati, nel 2010 la disoccupazione giovanile e’ intorno al 28%, non dobbiamo dimenticare che ci sono 110.000 posti per lavoratori esperti in tecnologie che non sono coperti”. Investire sui nuovi Its vuol dire inoltre “eliminare i pregiudizi e affermare la pari dignita’ tra licei, istruzione tecnica e istruzione professionale”, rafforzando “le esperienze di stage, tirocinio e alternanza scuola-lavoro”.
Le imprese “non trovano sul mercato i tecnici di cui hanno bisogno”, ha spiegato Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindustria per l’Education, intervenuto al convegno, “e nel modello di sviluppo italiano, basato su un sistema industriale medium e high tech, queste figure hanno un ruolo chiave per la continuità della nostra economia e soprattutto del nostro manufatturiero”. Con loro, ha continuato, “dobbiamo uscire dalla crisi e dare impulso alla crescita. Oggi l’impresa può dare alla scuola i valori di cui i giovani hanno assolutamente bisogno”.
I corsi dei nuovi Its dureranno due anni e i ‘super diplomi’ saranno titoli riconosciuti per legge. Gli istituti formeranno tecnici nelle aree tecnologiche del piano di intervento ‘Industria 2015’: efficienza energetica; mobilità sostenibile negli ambiti della logistica, del trasporto aereo, marittimo e ferroviario; nuove tecnologie per il ‘made in Italy’ nei settori meccanica, moda, alimentare, casa e servizi alle imprese; beni, attivita’ culturali e turismo; informazione e comunicazione.
Con gli Istituti tecnici superiori, ha concluso Gelmini, “anche l’Italia si dota finalmente di un’offerta formativa post secondaria integrata di istruzione, formazione e lavoro; essa si sviluppa in parallelo ai percorsi universitari e, in base alla recente riforma dell’universita’, si sostituira’ in parte e in modo progressivo a numerosi corsi accademici a carattere tecnico professionale, che potranno meglio essere sviluppati con gli Its”. Il diploma superiore dell’Its sara’ infine conseguibile anche attraverso l’apprendistato. Il Miur ha stanziato 5 milioni per realizzare in otto regioni progetti pilota per percorsi di apprendistato utili all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.

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