I quattro referendum: ecco di cosa si occupano
Data: Martedì, 24 maggio 2011 ore 22:30:00 CEST Argomento: Istituzioni
I due referendum
sull'acqua.
Il Governo, con alcune leggi, ha stabilito che le aziende pubbliche
dismettano buona parte del loro capitale per la gestione dell'acqua e
favoriscano l'intervento dei privati. Questo significa la
privatizzazione dell'acqua, l'aumento incontrollato delle tariffe,
l'affidamento di un bene comune come l'acqua a dei privati. Il servizio
dell'acqua sarà gestito secondo interessi privati e non secondo le
necessità dei cittadini. Chi vuole che queste norme vengano abolite
deve votare SI ai 2 referendum. Il voto cancella le leggi e le aziende
pubbliche continueranno a svolgere il loro compito.
Se vincesse il NO o i cittadini non votassero in massa ci sarebbe
il serio rischio di vedere "privatizzata" la gestione di un bene
primario per la sopravvivenza, e tutto ciò che comporta in termini di
costi per i consumatori e di effettiva qualità del servizio.
Il terzo referendum sul legittimo
impedimento.
Il terzo quesito riguarda l'eliminazione della legge del 2010. Questa
legge ammette il legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei
Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale. La legge è stata
già epurata in parte dalla Consulta poiché è ritenuta parzialmente
incostituzionale, ma la completa cancellazione avrebbe una grande
importanza perché farebbe sì che tutti i cittadini fossero uguali
dinnanzi alla legge, Ministri e Primo ministro compresi.
Se vince il SI e i cittadini vanno a votare, anche chi governa, se
compie un atto non legale, viene sottoposto a giudizio.
Il quarto referendum sul nucleare.
Il quarto quesito, particolarmente lungo e articolato, punta ad
abrogare la norma, sempre varata dal Governo attuale, per la
realizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione
nucleare. È il cosiddetto "referendum
sul nucleare", tema oggi particolarmente scottante. Proprio per
questo il Governo ha in questi giorni differito, ma non cancellata la
norma, si è in attesa del parere della Corte di Cassazione.
L'intenzione di rimandare ma non abolire la norma è stata anche
pubblicamente dichiarata dal Presidente del Consiglio. Se sarai
chiamato a votare e se vuoi che questa legge sia abolita devi votare SI
al referendum.
Se vincesse il NO o i cittadini non andassero a votare, ci sarebbe un
rilancio del nucleare in Italia e verrebbero realizzati nel territorio
italiano impianti per questo tipo di produzione.
Si ricorda che il referendum è valido
se si raggiunge il quorum ovvero se i votanti superano il 50%. Se non
si vota si lasciano queste leggi in vigore. Avremo privatizzazione
dell'acqua, un Presidente del Consiglio e i Ministri che non dovranno
più rispondere alla giustizia dei loro misfatti, impianti per la
produzione nucleare nel nostro Paese.(da Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org
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