''Scuola, tagli senza precedenti''. I presidi scrivono alle famiglie
Data: Sabato, 21 maggio 2011 ore 06:53:19 CEST Argomento: Rassegna stampa
"Gentili genitori, le
nostre scuole sono vittima del più imponente taglio della storia
italiana del dopoguerra". A lanciare l'allarme sono i 376 presidi
dell'Asal - Associazione scuole autonome del Lazio, che hanno inviato a
migliaia di famiglie una lettera in cui denunciano i problemi degli
istituti della
regione.
Le elementari del Lazio, come si legge nelle tabelle ufficiali sugli
organici, il prossimo anno "perderanno 930 docenti" (salvo integrazioni
nell'organico di fatto) e dovranno a fare i conti con "52 classi a
tempo pieno in meno, l'impossibilità di assegnare due docenti per
classe, l'eliminazione degli insegnanti specialisti di inglese (in
provincia di Roma si è passati da 445 a 98 posti), classi che hanno
fino a 27-28 alunni anche in presenza di disabili". All'Ufficio
scolastico regionale, che aveva dichiarato che gli studenti che
fruiranno del tempo pieno l'anno prossimo saranno lo 0,23% in più, il
presidente dell'Asal Paolo Mazzoli risponde che "è solo l'effetto di un
ulteriore sovraffollamento delle classi". "I corsi per rendere idonei i
docenti generici all'insegnamento dell'inglese sono stati troppo brevi
perché possano insegnare bene la lingua - aggiunge Andrea Caroni,
preside dell'elementare Cecconi - E il tempo scuola si è ridotto anche
per il "modulo", passando da 30 a 27 ore per le prime, seconde e terze
elementari". Mentre quanto alle scuole d'infanzia statali, nel Lazio
"non è stata istituita alcuna nuova sezione e migliaia di famiglie sono
prive di un servizio indispensabile": alla Angelo Mauri, ad esempio, su
201 domande per la materna ne sono state accolte solo 97.
Meno ore di lezione anche alle superiori, che il prossimo anno
"perderanno 1.032 insegnanti" e avranno classi "fino a 30 studenti".
Alle medie, invece, si registra "l'impossibilità di coprire le
supplenze brevi", mentre in tutte le scuole il taglio di 1.220 Ata
mette a rischio la vigilanza degli alunni. Sul fronte dei finanziamenti
qualche miglioramento c'è stato ma i fondi non bastano ancora. "Le
supplenze sono state finanziate" e "una piccola parte dei crediti delle
scuole è stata ripianata", ma il ministero continua a essere in debito
con centinaia di istituti. Infine, il Miur "ha reintrodotto per il 2011
un fondo per il funzionamento delle scuole, ma sono solo 8 euro ad
alunno, 4-8mila per istituto". Ragion per cui, "le scuole continuano ad
avere problemi per far fronte alle spese obbligatorie e non hanno alcun
margine per l'innovazione, la formazione in servizio, i laboratori e le
nuove tecnologie". Ecco perché i presidi Asal ribadiscono la necessità
di chiedere contributi volontari alle famiglie per ampliare l'offerta
formativa. (da La Repubblica)
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