Meningite a scuola: ''Colpa dei rom''
Data: Venerdì, 20 maggio 2011 ore 07:15:11 CEST Argomento: Rassegna stampa
Un bambino ammalato di
meningite, cinque classi elementari sotto antibiotico, sottoposti a
profilassi preventiva insieme con i loro insegnanti. E un mare di polemiche sui bimbi rom che
vanno a scuola sporchi. Dopo il caso della scuola di via Baccaro
a Labaro, dove si era levato l'appello a tagliare i capelli e fare lo
sciampo agli alunni nomadi per evitare i pidocchi, la nuova richiesta
sulla necessità di venire a scuola puliti, arriva da una scuola
elementare di via Bravetta, il Buon Pastore.Dove ieri mattina la
notizia di un caso di meningite ha dato la stura. Anche se un nesso
causa-effetto non può essere dimostrato. Ma la scuola è
una delle tante nel XVI Municipio frequentate da alunni rom, in un
territorio che confina con il XV, dove sono presenti molti campi
nomadi, legali e abusivi. E i genitori pretendono che anche i figli dei
rom vadano a scuola puliti. Da ieri mattina, un cartello appeso al
cancello della scuola Buon Pastore, in via Bravetta 336, spiega che un
bambino è ammalato di meningite meningococcica. Il comunicato della Asl
RmD informa anche che è stata avviata la profilassi antibiotica a scopo
preventivo per alunni e insegnanti di cinque classi «I H, I E, I D, II
D e II E». Ma che non è necessario chiudere, né disinfettare scuola. Le
mamme sono allarmate. E le farmacie di zona ieri sera avevano esaurito
le scorte di medicinali. Molti i mugugni per la presenza di bambini
rom, che vanno a scuola sudici. I genitori pretendono più igiene. «I
nostri figli - dicono -non sono abituati alla sporcizia, potrebbero
ammalarsi».
Il consigliere del Pdl del Municipio XVI, Marco Giudici, chiede di
verificare le condizioni sanitarie dei bambini rom che frequentano le
scuole del quadrante. «Mandare i figli a scuola puliti è il primo passo
per l'integrazione» dice Giudici che conferma che «c'è una grande
preoccupazione tra i genitori che hanno appreso la notizia. Essendo le
scuole di quel quadrante, frequentate da bambini nomadi che si
presentano in classe in condizioni igieniche inadeguate - conclude
Giudici - è opportuna una verifica sulle loro condizioni sanitarie.
Certo che le istituzioni competenti svolgano il loro lavoro con la
consueta diligenza, rivolgo i miei auguri al bimbo colpito, con la
speranza che si risolva tutto per il meglio e nel più breve tempo
possibile».
Grazia Maria Coletti (dahttp://www.iltempo.it/roma)
redazione@aetnanet.org
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