A Modena scontro sul liceo musicale. Pdl: «Enti locali inerti» Pd: «Amici accontentati»
Data: Martedì, 17 maggio 2011 ore 19:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
La
Gelmini no, non ha risposto. Troppo impegnata a Milano per seguire ai
seggi l'andamento del duello tra la Moratti e Pisapia. Irraggiungibile
per spiegare ai modenesi che cosa poteva o voleva fare per salvare il
futuro del liceo musicale Sigonio e l'istruzione musicale a Modena.
Gli alunni che frequentano oggi l'istituto se vorranno completare gli
studi o diplomarsi con la specializzazione in musica dovranno
trasferirsi a Parma o Forlì, a meno che da Roma non arrivi una nuova
decisione. Per ora l'unica certezza è che non ci sono fondi per
attivare i corsi; quindi tanti saluti sia ai 24 studenti già iscritti
dopo i test di selezioni che agli altri che avevano intenzione di
iniziare gli studi sul pentagramma.
I tempi stringono. Entro questo fine settimana dovranno saltar fuori
almeno i fondi in sede locale per mettere Modena sullo stesso piano di
Forlì: nella città romagnola la Fondazione della locale Cassa di
Risparmio e il Comune hanno offerto su un piatto d'argento un milione
di euro e immediatamente è arrivato il riconoscimento. In pochi giorni
le scadenze di legge diventeranno definitive, col disco verde solo ai
37 istituti già approvati e previsti dalle norme in materia.
«Troppo facile dare adesso la colpa al governo Berlusconi e al ministro
Gelmini - sbotta il sottosegretario Giovanardi - Comune e Provincia
dov'erano quando si trattava di pianificare le scelte per il futuro
degli istituti scolastici? Forlì ha fatto una scelta strategica e ha
messo mano al portafoglio, Modena no. Adesso scoprono in ritardo che il
governo non può mettere i soldi che i nostri amministratori non hanno
voluto mettere. La verità è una sola: l'anno scorso nè il Comune nè la
Provincia nè la Regione hanno chiesto un liceo musicale per la nostra
città. Forlì lo ha fatto e Roma ha scelto una città dove le
istituzioni, a vari livelli, hanno dimostrato di tenere a
quell'investimento per il futuro. Tanto per dirne una, i nostri
amministratori nel settembre del 2010 hanno rinviato di due anni la
costruzione della sede del nuovo Sigonio. Poche storie: la Fondazione
Cassa, che elargisce sempre tanti fondi in ogni direzione e che è
occupata da candidati designati dalla sinistra, che cosa ha fatto?
Aspettiamo di vedere se ci sono fondi a disposizione e poi vedrete che
il liceo musicale si salva».
«Le scelte sulla programmazione scolastica vengono fatte a livello
regionale, il ministero si limita a prenderne atto. Se gli enti locali
modenesi hanno dormito inutile prendersela oggi con la Gelmini - taglia
corto Isabella Bertolini (PdL) - Lei e i suoi funzionari non hanno
fatto favoritismi perchè al momento di scegliere, come per tutta
Italia, hanno scelto le soluzioni con minori oneri e quindi Forlì, è
stata riconosciuta. Favoritismi? Ma se Forlì è guidata dal
centrosinistra! Il guaio è che Modena e Bologna hanno dormito e i primi
a pagare il conto sono gli studenti e le loro famiglie. Noi siamo
convinti che le spese per un istituto musicale a Modena siano un
investimento per il futuro; per questo ci siamo attivato in tutte le
sedi portando le richieste della petizione a Roma. Sono personalmente
convinta che se ci fossero soldi in sede locale non ci sarebbero
problemi per salvare la scuola».
Manuela Ghizzoni, deputata e capogruppo Pd in Commissione Istruzione a
Montecitorio, scuote la testa vigorosamente quando sente queste tesi.
«Balle, tutte balle - esplode - Tanto per cominciare i colleghi del PdL
dimenticano che gli enti locali e le fondazioni bancarie modenesi
pagano, e tanto, da molti anni per l'istruzione musicale. E con fondi
propri: nel 2006, quando ero ancora assessora a Carpi, spendemmo 700
mila euro per il Tonelli.
Quel che è peggio l'anno scorso, il primo anno con le nuove norme, fu
il ministero a decidere gli istituti musicali meritevoli e non gli enti
locali: in Lombardia ne passarono otto, in Veneto cinque.
Tra di loro ci sono anche le sedi di Cittadella di Padova e Busto
Arsizio; che titoli avevano per competere con Modena? Nessuno, erano
feudi elettorali del centrodestra e furono accontentati. E a noi in
Emilia Romagna hanno tagliato 881 insegnanti». (http://gazzettadimodena.gelocal.it/
di Saverio Cioce)
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