E' caccia aperta alle assunzioni. Boom di posti in Lombardia, utili le vecchie graduatorie
Data: Martedì, 17 maggio 2011 ore 09:30:59 CEST Argomento: Rassegna stampa
Per il primo anno di
assunzioni si utilizzeranno le vecchie graduatorie. È questa l'ultima
novità del decreto legge n. 70/2011 con cui l'articolato è stato
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 110, dopo le correzione chieste
dal Colle. Confermate le anticipazioni sul piano triennale 2011-2013 di
immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, è spuntata
la retrodatazione dei contratti del primo anno del piano (30 mila prof
e 35 mila Ata, secondo stime ministeriali) alle graduatorie 2010/2011
(si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi di giovedì
scorso).
Un chiaro tentativo di evitare che le maggiori disponibilità di
posti siano assorbite da docenti del Sud arrivati all'ultimo momento
nelle graduatorie del Centro-Nord, causa aggiornamento delle liste.
Alla luce del numero di posti vacanti, dei pensionamenti e degli
esuberi, la disponibilità record di posti, secondo stime della Cisl
scuola, elaborate sulla base dei dati ministeriali, spetta alla
Lombardia, che da sola ha oltre 5.200 posti disponibili. Seguita dal
Lazio, a 3.500, e dalla Toscana, a quota 3.200. In regioni come la
Campania ci sarebbero «solo» 2500 posti vuoti in organico di diritto,
cento in più del Piemonte e meno di duecento rispetto al Veneto.
Briciole, se le stime fossero confermate, per la Sicilia che, tra tagli
e pensionamenti, dei 1.770 posti disponibili sulla carta se ne
ritroverebbe solo con 125 di spendibili per le assunzioni. Neanche il
doppio di una regione che non raggiunge i tre zeri, la Basilicata che
vanterebbe 90 posti disponibili. Discorso analogo per il personale
ausiliario, tecnico e amministrativo, che ha da spartirsi un bottino
anche più consistente, stimato in 35 mila posti. La situazione ha
indotto il ministro dell'istruzione a cedere alla richieste della Lega
Nord di sterilizzare gli effetti dell'aggiornamento delle graduatorie.
Per evitare, è la motivazione appoggiata anche da alcuni sindacati, che
sul primo anno delle assunzioni ci sia una vera e propria guerra tra
poveri: tra vecchi iscritti in graduatoria, arrivati magari proprio dal
Nord anni fa, e gli ultimi, arrivati a seguito dell'aggiornamento di
provincia e punteggi in corso in questi giorni. L'utilizzazione delle
graduatorie dell'anno scolastico 20110/2011 vanifica anche l'effetto
delle immissioni a pettine nelle liste permanenti che il commissario ad
acta sta disponendo a seguito delle sentenze di condanna. E sul fronte
dei ricorsi, è scomparsa dal decreto legge sviluppo la norma che
impediva il riconoscimento della ricostruzione di carriera e i
risarcimenti per i contratti di durata superiore ai tre anni. Visto che
si tratta di materia di attinenza con la normativa europea,
l'emendamento dovrebbe essere ripescato in sede di Comunitaria. Ma si
tratta di un'ipotesi su cui grava pesantemente il sospetto di
contrarietà del Quirinale. Confermata invece la previsione del divieto
di trasformazione automatica nella scuola dei rapporti di lavoro da
tempo determinato a tempo indeterminato.
Il vincolo di permanenza sulla sede di prima destinazione viene portato
da tre a cinque anni. Così come il divieto di poter fare ogni tipo di
mobilità, anche per motivi di famiglia, ovvero le cosiddette
assegnazioni provvisorie. L'aggiornamento delle graduatorie da
quest'anno passa da biennale a triennale.
La partita sulla scuola non è però finita. Perché da un lato c'è il
passaggio parlamentare per la conversione in legge del dl, dove la
Gelmini dovrà dimostrare di essere capace di tessere intese, anche
bipartisan, per blindare il suo piano contro i tentativi di modificarlo
(si pensi per esempio alla retrodatazione delle assunzioni che mal sarà
digerita dal cosiddetto partito del pettine). E dall'altro c'è la
sessione negoziale, tra le precondizioni per attuare il piano di
immissisoni in ruolo, che dovrà definire l'ammontare delle assunzioni e
ridiscutere del contratto.
Tutti i sindacati della scuola, questa volta è concorde anche la
Flcgil, chiedono che il tavolo negoziale si apra quanto prima. Intanto,
i docenti e gli Ata dovranno prenotare la nuova provincia di lavoro, al
netto dei trasferimenti. Ad oggi vale solo per il secondo anno del
piano di immissioni, ma chissà. (da ItaliaOggi di Alessandra
Ricciardi)
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