A Modena, quel liceo s' ha da fare
Data: Lunedì, 16 maggio 2011 ore 06:59:12 CEST Argomento: Rassegna stampa
Che
alla città di Modena sia stato negato il liceo musicale a me pare un
totale non-senso. E non solo perché Modena è la città di Pavarotti ma
perché Modena è una delle capitali italiane della musica, non solo
della lirica, ma di tutta la musica da quella antica in avanti, sino a
quella rock. Non stupisce quindi che i cittadini modenesi, ben
cinquemila, abbiano sottoscritto un appello affinché la decisione
negativa venga rivoltata in positivo. E' stato detto che il ministero
non ha soldi e che il liceo musicale modenese è andato a Forlì solo per
il fatto che lì sono stati trovati i fondi privati per sostenerlo. Non
so dire se questa sia la ragione o l'unica ragione delle decisioni
ministeriali. Nutro dubbi.
Ad ogni buon conto ora il ministro Gelmini ha 5000 richieste firmate,
alle quali aggiungo la mia, perché riveda la sua decisione. Anche
perché qui sono state fatte le selezioni, gli studenti hanno investito
tempo, impegno, soldi per prepararsi alle prove che hanno sostenuto e
superato per coltivare una passione, un sogno, un ideale, una speranza
prima ancora che un futuro professionale. Spegnere i sogni: è questo
l'atto criminale, soprattutto contro i giovani, che ogni giorno viene
compiuto da una politica ottusa e chiusa nei propri recinti e nelle
proprie miserabili convenienze.
Questo liceo a Modena s'ha da fare. Si diano una mossa decisa i
parlamentari modenesi, di destra, di sinistra, di centro. Si diano una
mossa Comune, Provincia, Regione. A me pare incredibile che una città
come Modena e una Provincia che giustamente rivendicano primati europei
in più di un settore, non abbiano il proprio liceo musicale pubblico,
pagato dal denaro pubblico, che poi vuol dire pagato da noi. Noi che
paghiamo le tasse, tutte le tasse, le troppe tasse. Non è solo
questione di soldi e lo sanno anche i 5000 che hanno firmato l'appello.
Perché se il problema fosse anche un milione di euro, i firmatari
sottoscrivendo 200 euro a testa si pagherebbero il liceo.
E' questo che ci manda a dire il ministro Gelmini: "Pagatevelo il liceo
se lo volete?". Come se lo studio della musica (ma forse il ministro la
pensa così), fosse un genere voluttuario, uno sfizio, un capriccio. No,
ministro, lo studio della musica per molti giovani è un bisogno
culturale vero, perché, lo ripeto, è prima di tutto sogno e passione e
la scuola pubblica, visto che c'è la domanda, deve dare risposta ai
bisogni, ai sogni e alle passioni dei giovani. La scuola pubblica,
vivaddio. Non solo la scuola privata.(da
http://gazzettadimodena.gelocal.it/ di Antonio Ramenghi)
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