Roma, rifiutano i test Invalsi: classe sospesa
Data: Giovedì, 12 maggio 2011 ore 07:37:59 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


La crociata contro i testi Invalsi, a cui il collettivo studentesco Senza Tregua ha chiamato tutti gli studenti, ha già i primi “martiri”. Un’intera classe di venti studenti dell’Istituto d’arte di Roma è stata sospesa per essersi rifiutata di compilare il test. La decisione è stata presa dal dirigente scolastico dell’istituto. La notizia è stata diffusa dallo stesso collettivo che ha lanciato l’iniziativa.
«I provvedimenti disciplinari sono stati emessi a danno di studenti colpevoli – si legge nella nota - di essersi rifiutati di svolgere le prove invalsi. Si tratta di un provvedimento vergognoso che lede i diritti degli studenti. I ragazzi hanno protestato in modo civile e pacifico, senza fare nulla che potesse dare adito a provvedimenti disciplinari, presi evidentemente con un chiaro scopo intimidatorio.           
Nessuna autorizzazione per i test era stata chiesta alle famiglie, da quanto ci hanno riferito gli studenti, tutti minorenni».
«La preside dovrebbe sapere che l'unica cosa illegale è non chiedere l'autorizzazione alle famiglie per fare test che ledono la privacy di studenti minorenni, non rifiutarsi di farli, contestando proprio questo aspetto -prosegue la nota - Chiediamo che il dirigente scolastico che ha effettuato questo provvedimento sia immediatamente rimosso dal suo incarico».
Su un campione di 2.300 classi, solo 3 non hanno svolto il test Invalsi. Lo rende noto il ministero dell'Istruzione facendo notare, alla luce delle polemiche che stanno accompagnando questo tipo di rilevazione degli apprendimenti degli studenti, che quindi la percentuale di classi che non hanno eseguito il test è pari allo 0,13%. «È logico quindi ritenere che, su tutto il territorio nazionale, la percentuale delle classi dove il test non Š stato svolto - conclude il ministero - sia dello 0,13%».
Secondo le cifre diffuse dal collettivo studentesco Senza Tregua, che ha raccolto i dati relativi a questionari lasciati in bianco ed iniziative di protesta da parte degli studenti delle scuole, la percentuale del "boicottaggio" dei tes è stata particolarmente alta nella Capitale. Al liceo classico Orazio il boicottaggio ha toccato la percentuale più alta di Roma, circa l'83%: su 130 studenti presenti nelle classi dell'istituto, 108 hanno consegnato in bianco. E alcuni hanno strappato i codici di riconoscimento. Sempre secondo quanto riferito dal Collettivo, nelle classi di alcune scuole tutti gli studenti hanno consegnato in bianco. Al liceo Machiavelli gli studenti riferiscono di oltre il 60% di questionari consegnati in bianco. Al Visconti gli studenti della scuola parlano di 90 schede in bianco o non conteggiabili su 130 presenti. All'Albertelli sono 90 su 130, al Virgilio 125 su 169, con studenti che strappano i codici di riconoscimento, così come al Socrate, dove i ragazzi di due classi «hanno strappato tutti i codici di riconoscimento, minacciati di denuncia da parte degli ispettori esterni e di provvedimenti disciplinari dalla scuola». All'Augusto, così come in altri istituti, un'intera classe si è rifiutata di svolgere la prova. Al Giordano Bruno gli stessi commissari dell'Invalsi hanno deciso di far saltare i quiz perchè gli studenti delle classi sperimentali hanno deciso di boicottare in massa. Per ovviare alle «pressioni e alle minacce del dirigente scolastico» gli studenti dell'Aristotele hanno risposto a caso alle domande, mettendo più crocette di quelle richieste, rendendo inservibili i test.    (da Leggo.it)

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