Test a scuola, primo giorno nel caos tra boicottaggi, sit-in e precettazioni
Data: Mercoledì, 11 maggio 2011 ore 07:27:27 CEST Argomento: Rassegna stampa
"Boikot
Invalsi" è diventato una rivolta, sorprendente nelle sue dimensioni.
Gli studenti in piazza dell´autunno, a riforme Gelmini approvate, hanno
trovato nel finale di stagione l´ultimo strumento per alzare le
barricate. E nel giorno in cui i test di verifica delle qualità singole
sono approdati alle medie superiori, le seconde classi, per testare 500
mila ragazzi, un´alleanza di studenti, professori e sindacati ha fatto
fallire le prove in molti istituti (italiano, matematica, questionario
dello studente).
Al liceo classico Orazio di Roma, per dire dell´adesione allo sciopero
del test, 108 studenti su 130 hanno consegnato le risposte in bianco.
Alcuni hanno strappato i codici di riconoscimento. Al Visconti e
all´Albertelli, assicura il Collettivo Senza Tregua, sono stati 90 i
test "non conteggiabili" su 130 presenti. Al Virgilio 125 su 169, con i
ragazzi spalleggiati da genitori che fuori dalla scuola consegnavano i
volantini "No all´Invalsi". Al Socrate, sempre nella capitale, gli
ispettori ministeriali hanno minacciato provvedimenti disciplinari per
le due classi che avevano reso anonimo il foglio Invalsi. Al Giordano
Bruno gli stessi commissari hanno deciso di far saltare tutto,
impossibile andare avanti. Quelli dell´Aristotele, «sotto minaccia del
preside», si sono seduti e poi hanno sparato risposte a caso: quattro
crocette al posto di una. All´Istituto d´arte Roma II il primo
dirigente ha scelto la linea dura: sospensione di massa per tre giorni
per i belligeranti.
Da Roma il boicottaggio si è esteso a Nord e a Sud. All´Istituto
industriale Boselli e al liceo Copernico (siamo a Torino) le poche
copie di test consegnate sulle cattedre «non saranno corrette dai
docenti». Lo dicono i Cobas, sindacato motore della protesta che, in
inverno, già aveva ostacolato le "valutazioni sui prof". Allo
scientifico Da Vinci di Genova 96 insegnanti su 100 si sono opposti: il
preside ha usato i quattro favorevoli per condurre i test in classe e
precettato gli ammutinati per sorvegliare. Al "Da Vinci" di Bagno a
Ripoli (Firenze) il boicottaggio dei docenti è stato compatto: sarà il
primo dirigente a correggere tutto, aiutata da una segreteria. Poi
Palermo, Parma, Bologna.
I Cobas hanno denunciato «minacce di ogni tipo da parte dei
presidi-padroni, ad alcuni docenti è stato impedito di entrare nelle
loro classi». Quindi hanno contato il 20% di adesioni al "no", con
punte del 30% a Roma. Il ministero replica che su 2.300 classi campione
ci sono stati problemi solo in tre, lo 0,13%. «È logico ritenere che su
tutto il territorio nazionale la percentuale delle classi dove il test
non è stato svolto sia dello 0,13%». La statistica e la verità dei
fatti dicono invece: gli Invalsi sono stati fatti nelle classi scelte e
rifiutati in buona parte di quelle in cui non erano obbligatori. Le
ragioni dell´opposizione? Per i professori: non c´erano i soldi per gli
straordinari (gli Invalsi costano comunque 8 milioni), non si può
ridurre una prova culturale e logica a un quiz, i test uguali a Milano
ed Enna, per un classico e un industriale, sono offensivi e serviranno
per classificare scuole, docenti, studenti e differenziare le buste
paga degli insegnanti. Il ministro ha ribadito che sui test Invalsi non
tornerà indietro: l´Europa fa così. «Il prossimo anno introdurremo una
prova nazionale in inglese e i test alla maturità». Il suo ministero
esclude che chi si è opposto avrà riduzioni nei voti né, tanto meno,
rischierà bocciature.
Oggi prova di lettura per la seconda elementare e test di italiano per
II e V. Domani esordio della prima superiore, venerdì ancora le
elementari. Domani sciopero dell´ultima ora di Unicobas, venerdì
sciopero dell´intera giornata. (di Corrado Zunino da la
Repubblica)
redazione@aetnanet.org
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