Scatti d’anzianità: chi lavora e chi “gufa”
Data: Martedì, 10 maggio 2011 ore 01:00:00 CEST Argomento: Sindacati
E’ stato dato molto
risalto, nei giorni scorsi, a quanto compare a pag. 49 nel Documento di
Economia e Finanza 2011 (DEF), dove si legge che “la previsione delle
spese per l'istruzione tiene conto del blocco del meccanismo automatico
delle progressioni stipendiali per il periodo 2011-2013". Tanto è
bastato, ad alcuni, per dedurne che l’operazione di recupero degli
scatti, costruita con le intese raggiunte da CISL, UIL, SNALS e GILDA e
recepita nel Decreto Interministeriale n. 3 del 14 gennaio 2011, debba
considerarsi annullata.
Su questo si è fatto leva, fra l’altro, per offrire una “ragione in
più” di adesione allo sciopero generale della CGIL di venerdì scorso, 6
maggio.
Come è evidente per tutti, salvo per chi ci mette sempre un pizzico di
malafede, in realtà il DEF non può non tenere conto, nelle sue
previsioni, di quanto disposto con la manovra sull’emergenza economica
(decreto-legge 78/10, convertito nella legge 122/10): così facendo,
tuttavia, non interferisce minimamente col meccanismo di graduale
recupero delle progressioni di anzianità messo a punto e recepito nel
Decreto Interministeriale n. 3, meccanismo costruito, come è noto, ad
invarianza del saldo della manovra, cioè rispettando gli obiettivi di
contenimento della spesa pubblica assunti dalla manovra stessa e
scontandone i vincoli.
E’ stato più volte spiegato, ma forse
vale la pena ripeterlo: non potendo ottenere sconti, nè fare
affidamento su risorse aggiuntive, e dovendosi quindi muovere
nell’ambito delle risorse disponibili, la CISL Scuola ha chiesto e
ottenuto di utilizzare, per ripristinare gli scatti, quelle
originariamente destinate, per legge (art. 64, legge 133/08), alla
premialità e al merito.
Chi volesse ripassare la materia può trovare sul questo sito web - con
un po’di ricerca e un po’di pazienza nella lettura - molto materiale a
suo tempo prodotto per illustrare nel modo più chiaro possibile tutti i
risvolti di una vicenda sindacale inevitabilmente complessa, che ha
richiesto certamente molta più fatica e applicazione di quanto ne
spenda chi è abituato ad attestarsi sulla mera denuncia dei problemi o
su proclami inconcludenti che da tempo si susseguono senza ombra
di risultati.
Resta quindi del tutto aperta e
praticabile la strada che porterà a recuperare, come già avvenuto per
l’anno 2010 - con relativi scatti erogati a gennaio 2011 - anche la
validità degli anni successivi ai fini della progressione di carriera,
come testualmente recita il decreto interministeriale del 14 gennaio,
fortemente voluto dalla CISL.
Altri continuino pure a “gufare”, se non sanno fare niente di meglio e
di più utile. La CISL Scuola, intanto, continuerà il suo lavoro
(da CislScuola)
redazione@aetnanet.org
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