Bollino di qualità ai «tecnici»
Data: Lunedì, 09 maggio 2011 ore 15:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Scarsi
risultati nella lettura, nella matematica e nelle scienze: è la norma
per oltre uno studente italiano su cinque (il 21%) all'età di 15 anni.
Un gap formativo che porta il 19% dei giovani ad abbandonare la scuola
prima del diploma. Performance tutt'altro che lusinghiere - appena
pubblicate dalla Commissione Ue - che posizionano l'Italia nelle
retrovie del ranking europeo dei sistemi
educativi.
«La dispersione scolastica continua a essere un problema per un
giovane su sette nell'Unione europea - ha commentato il Commissario per
l'istruzione Androulla Vassiliou -: gli Stati devono intensificare gli
sforzi per ridurre il fenomeno al di sotto del dieci per cento, per
evitare 1,7 milioni di abbandoni scolastici». Sotto i riflettori di
Bruxelles c'è la qualità dell'istruzione e formazione professionale:
agli Stati è rivolto infatti l'invito a definire una propria strategia
nazionale, presentando entro il prossimo 11 giugno un Piano per la
qualità dell'istruzione professionale. A che punto siamo in Italia?
«Nel nostro Paese - risponde Giorgio Allulli, responsabile del
Reference Point per la qualità dell'Isfol - sono state intraprese
diverse iniziative, sia a livello di sistema sia di struttura
scolastica e formativa: non mancano esempi di eccellenza, ma un vero e
proprio modello di garanzia della qualità va ancora costruito».
L'Isfol - allo scopo di raccogliere esempi di buone pratiche per la
messa a punto del piano - ha effettuato una rilevazione sui "sistemi
qualità" di quattro Paesi europei: Francia, Inghilterra, Olanda e
Spagna. Due i modelli a confronto: quello centralizzato, tipico
dell'area mediterranea (Francia), basato sul forte ruolo
dell'amministrazione centrale, che determina in modo dettagliato le
modalità di funzionamento degli istituti scolastici, e il modello
decentrato, che si ritrova nei paesi di cultura anglosassone
(Inghilterra e Paesi Bassi) e in Spagna.
In pole position tra i modelli da esportazione c'è quello francese,
dove tra i punti di forza che, secondo l'Isfol, potrebbero trovare un
terreno fertile anche in Italia, si distinguono il marchio di qualità
Liceo dei mestieri rilasciato alle scuole tecniche e professionali che
soddisfano criteri di qualità a livello nazionale (circa la metà delle
1.600 scuole d'oltralpe ha il bollino) e «Greta plus», marchio
assegnato agli istituti scolastici (circa 50) che offrono interventi
formativi rivolti agli adulti particolarmente virtuosi sotto il profilo
della qualità dell'offerta.
Dall'Inghilterra, invece, emerge un sistema di assicurazione della
qualità decentrato che si fonda su una rete di agenzie pubbliche
indipendenti con compiti di monitoraggio, certificazione e valutazione
del sistema di istruzione e formazione professionale. «L'indipendenza e
l'autonomia degli organismi di controllo - osservano dall'Isfol - sono
un modello anche per l'Italia, insieme alla diffusa integrazione tra la
valutazione esterna e l'autovalutazione delle scuole inglesi».
(da http://www.ilsole24ore.com/)
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