SDR, disabili discriminati con prove invalsi
Data: Lunedì, 09 maggio 2011 ore 15:00:00 CEST Argomento: Comunicati
“Le prove
Invalsi (Istituto Nazionale per la Valutazione del sistema di
istruzione e di formazione) rischiano ancora una volta di discriminare
i ragazzi con bisogni educativi speciali, nonostante non siano
finalizzate alla valutazione degli alunni ma al monitoraggio dei
livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico”. Lo afferma
Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo
Diritti Riforme” sottolineando che “neppure la buona volontà dei
Presidi e la sensibilità dei docenti può sopperire a un visione
discriminatoria delle
prove”.
“Le prove Invalsi – afferma la presidente di SDR – sono la negazione
del principio che ha portato all’istituzione della scuola pubblica
statale e alla fruizione democratica del sapere. Non può essere
applicata una prova standard quando il fondamento della scuola italiana
è quello dell’apprendimento individualizzato e dell’inclusione della
persona svantaggiata garantendo pari opportunità. E’ inoltre assurdo
che un giovane del ginnasio sostenga la stessa prova d’Italiano e/o
Matematica di un ragazzo che frequenta un Istituto Professionale. Non
si comprende infatti la finalità di una serie di test che non
valorizzano le risorse dei singoli indirizzi di studio ma li vagliano
”. “Aldilà degli aspetti tecnici – ricorda Caligaris – le prove che
saranno somministrate contemporaneamente ai ragazzi del biennio delle
scuole medie di secondo grado domani martedì 10 maggio, non offrono
alcuna garanzia del rispetto delle prerogative degli studenti con piani
educativi individualizzati. Se partecipano alle prove con gli altri
compagni subiscono una frustrazione in quanto non possono affrontare il
test con il docente di sostegno. Se le prove le svolgono fuori dalla
classe vengono di fatto esclusi dall’esperienza con il resto dei
compagni. Se infine viene loro proposta una prova alternativa è
evidente a tutti la loro condizione”.
“Non è un caso quindi – conclude Caligaris – che molti Istituti abbiano
rifiutato di accogliere le prove. La sfida proposta dall’Istituto
Nazionale di Valutazione non è adeguata alle finalità alle quali
intende rispondere come tanti affermano, purtroppo inascoltati, da
diversi anni”. (AGENPARL)
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