Buono scuola anche per chi va nei diplomifici ?
Data: Lunedì, 09 maggio 2011 ore 07:11:34 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il premier fa
confusione fra scuola privata e paritaria e fra scuola pubblica e
statale. Parla di buono scuola per chi va nelle private, ma forse
voleva dire "paritarie".
A rileggere il nuovo discorso del premier sul tema delle scuole
pubbliche e private, sugli insegnanti di sinistra e sui libri di testo,
viene da chiedersi se i nostri massimi governanti conoscano bene le
leggi dello Stato.
Vediamo perché.
Silvio Berlusconi dice infatti che “nelle scuole pubbliche” si
può avere “la sfortuna di incontrare un insegnante di sinistra con
libri di sinistra”. In tal caso, dice sempre il premier, la famiglia
dovrebbe avere diritto ad un congruo buono scuola per poter far
frequentare una scuola privata ai propri figli.
Ora, poiché la legge n. 62 del 2000 considera pubbliche sia le scuole
statali sia quellie paritarie, la frase di Berlusconi, vorrebbe dire
tre cose:
1) sia nelle scuole statali sia in quelle paritarie (e cioè anche in
quelle cattoliche) le famiglie rischiano di incontrare insegnanti di
sinistra
2) per evitare di avere a che fare con insegnanti di sinistra ci si può
rivolgere al sistema privato (ma questo rappresenta una quota del tutto
minima del sistema di istruzione del Paese e ad esso afferiscono per lo
più i cosiddetti “diplomifici” che propongono corsi di “recupero” del
tipo “due anni in uno”)
3) la legge dovrebbe consentire l’erogazione del buono scuola anche
alle famiglie che si rivolgono al sistema privato e cioè ai diplomifici
Ma il premier voleva dire davvero questo ?
Il dubbio è assolutamente legittimo.
E allora non resta che concludere che neppure il Presidente del
Consiglio ha le idee molto chiare sui termini della questione e
continua a confondere scuola privata con scuola paritaria e scuola
pubblica con scuola statale.
In un qualunque concorso pubblico un errore del genere potrebbe costare
la bocciatura. Ma in politica le cose vanno diversamente. (di
R.P. Da LaTecnicaDellaScuola)
redazione@aetnanet.org
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