Conoscere Pirandello…con un libro
Data: Domenica, 08 maggio 2011 ore 18:00:54 CEST
Argomento: Redazione


Lo confesso. Ho conosciuto Luigi Pirandello. L’ho incontrato, l’altro giorno, in un tranquillo pomeriggio siciliano, a Motta S. Anastasia, un antico borgo medievale, abbarbicato nell’altura di una rocca, sempre in bilico tra il passato e ‘a muntagna. Me l’ha presentato, con eleganza e discrezione, un altro scrittore siciliano, Matteo Collura, suo “grande amico”. M’ha parlato dell’uomo Pirandello, della sua amata e odiata terra di Girgenti, della sua giovinezza e di Kaos, della vita e delle opere del grande scrittore e drammaturgo siciliano. Collura ha raccontato, con coinvolgimento emotivo e dovizie di particolari, dei tanti amori di Pirandello, dei suoi rapporti “crudeli e totalizzanti” con le sue donne,  del suo rapporto “teso e difficile” con la moglie, rinchiusa per anni dietro le mura di un ospedale psichiatrico, mi ha descritto la sua “condizione di quasi vedovanza, senza essere vedovo”, della sua travolgente passione amorosa per Marta Abba, da lui “creata e curata” e, infine, “distrutta e rinchiusa in una sorda e vuota villa, in compagnia dei suoi ricordi e dei personaggi “pirandelliani” creati dal “maestro” per lei”, “amata per non morire”, come lo scrittore le scrisse, nella copertina di “Trovarsi”.
Ma Collura ha raccontato anche della vita pubblica del premio Nobel per la Letteratura, della sua convinta adesione al fascismo, nel 1924, all’indomani del delitto Matteotti, “in uno dei momenti più delicati e difficili per il regime”, come a voler dire al mondo, “io, Pirandello, non ho paura di schierarmi con Mussolini e di legittimare il fascismo”, dei suoi rapporti, spesso, discontinui con il Duce, della sua proposta, disattesa, di creare un Istituto Nazionale del Teatro Italiano, diretto da lui, naturalmente. Dei suoi legami tormentati con i figli, “con Stefano, che tenta, inutilmente, di abbracciare la carriera del padre”; con la figlia, “accusata dalla madre di aver avuto un rapporto incestuoso con il padre e costretta a vivere lontano dalla famiglia”.
Del suo senso istintivo e naturale di scrivere, “Pirandello era quasi un grafomane, scriveva su tutto e di tutto, diceva, infatti, quasi in segno di sfida, “scriviamo per vendicarci  di essere vivi”; e del suo rapporto, infine, con la malattia mentale, “la follia è stato il motore dell’intera opera di Pirandello”. Matteo Collura, con il suo libro, “Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello”, mi ha fatto conoscere, veramente e intimamente, il Maestro, l’uomo fragile e complicato, il drammaturgo conosciuto in tutto il mondo, l’autore delle opere immortali, “Sei personaggi in cerca d’autore”, “Questa sera si recita a soggetto”, “Così è (se vi pare)”, “Enrico IV”, “Il fu Mattia Pascal”,  “Uno, nessuno e centomila”, “I giganti della Montagna”, “I vecchi e i giovani”, “L’uomo dal fiore in bocca”, “L’uomo, la bestia e la virtù”.
All’incontro culturale, realizzato l’altro giorno a Motta S. Anastasia e promosso dal periodico “l’Alba” e dall’Istituto Comprensivo “Gabriele D’Annunzio”, insieme alle autorevoli presenze del prof. Pino Pesce, della prof.ssa Daniela Di Piazza, della studentessa Margherita Aiello, degli attori Pasquale Platania e Luisa Ippodrino, aleggiava, quasi, la figura del Maestro, con la sua lucida follia e le sue opere famose, con il suo voler capire i drammi e le inquietudini dell’uomo di ogni tempo.
Nello scrivere il racconto della vita dello scrittore siciliano, Matteo Collura,  ne ha ricavato il senso della solitudine e di un’infelicità assoluta. Inoltre, le opere di Pirandello, ed il suo libro lo intende dimostrare, sono lo specchio perfetto della vita dello scrittore.
A chi gli chiedeva notizie su di lui, Pirandello così rispondeva: “Aspettate un po’ che mi rivolga ai miei personaggi, forse saranno in grado di fornirmi qualche informazione su me stesso”. Un qualificato e numeroso pubblico, infine, ha seguito con attenzione ed ha potuto testimoniare la “pirandelliana presenza”. Avrò un motivo in più per amare Pirandello, l’uomo, la sua vita e le sue opere.

Angelo Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it






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